AL TARDINI DI PARMA LA JUVENTUS PASSA 4-0 CON UNA PROVA DI ALTISSIMO LIVELLO E LANCIA UN SEGNALE FORTE A CRITICA E AVVERSARI.
Dopo il pareggio interno contro l’Atalanta, Pirlo schiera la sua Juventus scegliendo un centellinato turnover.
Riposano Szczesny, Cuadrado, Chiesa in favore di Buffon, Alex Sandro e Kulusevski.
Juventus subito padrona del gioco col Parma pronto a fare male in ripartenza. È infatti su una di queste che i gialloblù colgono gli esterni bassi bianconeri mal posizionati e costringono Buffon ad un grande intervento.
Nemmeno il tempo di abbozzare una reazione che il Parma viene colpito nuovamente, questa volta da un grande colpo di testa di Cristiano Ronaldo al 26′, favorito da un cross magistrale di Alvaro Morata. Per CR7 si tratta del gol n. 40 nell’anno solare ed il n. 32 in Serie A sempre nell’anno solare 2020. Numeri a cui non serve aggiungere altro.
La Juventus, nonostante il doppio vantaggio, continua con il suo credo fatto di tanto possesso palla, fraseggi rapidi e tanti uomini ad attaccare la porta avversaria e proprio sul finire del 1° tempo, a seguito di un colpo di testa dell’americano, Bonucci va vicinissimo alla rete del 3-0.
La ripresa comincia con una Juve con la “bava alla bocca“, questa l’espressione per descrivere la rete del 3-0 ad opera di un Ronaldo decisamente in palla e di un Bentancur autorevole e autoritario come ai tempi d’oro. Juventus padrona assoluta del match che con Bonucci aveva trovato anche il quarto gol, annullato perché la palla calciata dalla bandierina da Bentancur avrebbe superato la linea di fondo.
Gli ultimi 20′ la formazione di Pirlo cala un po’ l’intensità e il Parma sfrutta l’occasione per aumentare di qualche punto percentuale il possesso palla anche se all’85’ Morata la chiude con un colpo di testa chirurgico.
Nel complesso la Juventus ha offerto una prestazione di livello altissimo, il lavoro di Pirlo si vede nella voglia di recuperare subito palla, nel pressing alto e nel cospicuo possesso palla. Questa sera altri passi avanti contro un avversario che veniva da una vittoria e tre pareggi e che al Tardini aveva ceduto il passo solo all’esordio contro il Napoli.