Nella serata segnata dalla sentenza del Collegio arbitrale dello Sport, in merito al ricorso del Napoli contro il 3-0 a tavolino, la Juventus era chiamata a confermare il proprio momento di crescita esponenziale palesato a Parma contro una Fiorentina sin qui decisamente deludente.
La sentenza, l’inevitabile scelta della società Juventus di escludere dalla lista dei convocati Adrien Rabiot, con conseguente cambio programmi e formazione, ad appena un paio d’ore dalla sfida, hanno indubbiamente influito sulla concentrazione degli uomini di Pirlo e sull’avvio terribile dei bianconeri.
Subito sotto, colpiti a freddo da Vlahovic e subito in 10 per l’espulsione di Cuadrado, il 1° tempo è scivolato via con la miglior Fiorentina della stagione e un miracoloso intervento di Szczesny a negare il raddoppio a Castrovilli. L’emblema della Juve che non c’è sono i tre errori da calcio dilettantistico di capitan Bonucci. Il primo con errore sul fuorigioco che ha portato al vantaggio della Viola, gli altri due che hanno rischiato di regalare lo 0-2 ai gigliati.
La ripresa vede la Juventus con Bernardeschi al posto di Morata, un atteggiamento decisamente più “assatanato” e una Fiorentina che avrebbe meritato di rimanere in 10 per un doppio giallo a Borja Valero ma l’arbitro evidentemente non se l’è sentita. Ci sarebbe stato anche un rigore nettissimo su Cristiano Ronaldo ma il Var non si capisce a cosa serva.
La serataccia bianconera trova l’apice nel raddoppio viola con l’autogol di un pessimo Alex Sandro messo fuori causa da un altrettanto pessimo Bonucci e dal terzo gol dell’ex Caceres favorito dall’ennesimo errore del capitano. Alla Juventus manca un secondo rigore per fammi di Dragowski su Bernardeschi sul quale anche questa volta il Var decide di non intervenire quando il risultato era sullo 0-2.
È un Natale amaro quello per i bianconeri e nonostante le attenuanti resta incomprensibile l’atteggiamento mentale con il quale gli uomini di Pirlo hanno approcciato il match. Da questa sera la Juventus esce probabilmente dalla lotta scudetto anche se il percorso sarebbe ancora lungo, ma la sensazione, per quanto accaduto in questo martedì 22 dicembre 2020 è che il decimo scudetto resterà sempre una vetta irraggiungibile.
L’infortunio muscolare di de Ligt è solo l’epilogo di una giornata da dimenticare.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
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