C’era una volta una Juventus, quella in cui bastava chiedere al Direttore (oggi ai rivali per lo scudetto) che potevi costruire un racconto attorno alla campagna acquisti di Madama.
C’era una volta quella Juventus dicevo, oggi quella Juventus non c’è più. Oggi c’è uno staff dirigenziale, cordiale, di classe e disponibile con cui ti puoi confrontare ma da cui è difficile carpire le reali intenzioni sul mercato. E infatti, proprio mentre è in dirittura d’arrivo l’operazione scambio col PSG tra De Sciglio e Kurzawa, gli stessi operatori di mercato hanno imparato e informato il popolo “mercataro” ad operazione praticamente conclusa.
Lo scambio di terzini, di cui non si discute l’aspetto tecnico, può lasciare qualche perplessità dal punto di vista economico. Parliamo di due giocatori classe ’92, uno, De Sciglio, giocatore tanto duttile quanto di cristallo, che può essere impiegato su entrambe le fasce. L’altro, Kurzawa, mancino puro, tecnico e sicuramente più affidabile dal punto di vista della tenuta fisica, che però viene da un’esperienza poco felice a Parigi.
L’operazione è più tecnica che economica perché il transalpino dal 1° febbraio avrebbe potuto firmare per altro club in quanto in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno.
La valutazione che i due club hanno dato ai rispettivi giocatori è di 20 milioni di euro circa. Questo permette ad entrambe le compagini di iscrivere un’importante plusvalenza a bilancio che per i bianconeri è intorno 14 milioni.
La sensazione è che dopo Matuidì, Rabiot, Buffon e Kurzawa il canale Torino-Parigi possa riservare altre sorprese e scambi commerciali. Per quanto la plusvalenza fosse una necessità è difficile pensare che un giocatore, a 7 giorni dal poter essere un parametro zero, gli venga concessa una valutazione di 20 milioni.
Il mondo social è bizzarro. Su De Sciglio se ne son sempre lette di tutti i colori, vuoi per la sua continua presenza in infermeria, vuoi per questioni di gusti o per altro. Oggi c’è chi non avrebbe fatto lo scambio, chi non apprezza Kurzawa e chi non concepisce certe operazioni.
Il bello, invece, e lasciatemelo dire, è che finalmente alla Juventus sono tornati a lavorare come ai tempi di Luciano Moggi in cui sapevi di un acquisto solo dal momento dell’annuncio. Ricordo quando la triade volò in Portogallo per assicurarsi Paulo Sousa che ai tempi fu uno dei centrocampisti migliori che la Juventus potesse acquistare.
Oggi, dopo Kulusevski (altro gran colpo di Paratici), ecco Kurzawa (mancano solo le firme). Domani sarà la volta di Tonali? E occhio all’asse con Mino Raiola, al quale pare evidente prudano le mani.
Intanto a Torino, con la regia del duo Paratici-Nedved, va in scena “Il silenzio dei vincenti“.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
https://lgramellini.altervista.org/juventus-il-silenzio-dei-vincenti/
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