Articolo di Lugi Lencioni
Una Juve no limits
Difficilmente quando il gioco si fa duro la Juve sbaglia. Suo il derby d’Italia nel giorno della festa delle signore, uno spettacolo rovinato dalle polemiche e dall’interesse economico. Porte aperte, poi chiuse, poi il rischio di sospendere tutto in un’atmosfera surreale e la Juve si è ritrovata. Il calcio senza tifosi è come il concerto senza Roker, allora che dal nulla spunta lui: Paulo Dybala. Una magia, una rete che verrà ricordata per sempre, un mix di coraggio tecnica e talento. Un risultato netto importante che adesso lancia i bianconeri a non porsi limiti consapevoli che adesso ancora più di prima tutto dipende da loro.
Una vittoria totale
Le immagini di Conte a testa bassa dopo la rete del raddoppio e quella della gioia del presidente Andrea Agnelli alla rete della Joya valgono una felicità indescrivibile una gioia immensa, una goduria senza prezzo. Per Conte alla fine è andata bene così, evitate tonnellate di insulti e la sfida è stata persa. Due scontri diretti due sconfitte, sognava una fine diversa. Alla Juve è tutta un’ altra musica e le scuse a fine partita non reggono e forse rappresentano il motivo del suo addio ai bianconeri. Il narcisismo e l’umiltà non hanno prezzo. Agnelli ha vinto la sua sfida, la sua scelta azzardata e adesso ha un idolo in più. Vedere Dybala lasciare Torino è molto più difficile dopo ieri sera. In una notte tutti i discorsi da bar si sono sciolti come neve al sole. Il mercato è stato perfetto e Sarri comincia ad avere in mano la squadra. Il gioco a tratti è stato molto piacevole.
Sarri indovina ogni mossa
La formazione iniziale poteva far storcere il naso a molti, scelte coraggiose e difficili da prendere che alla fine hanno premiato il tecnico toscano: fuori Pjanic e Dybala per Bentancur e Costa. Titolare anche Ramsey fino a ieri oggetto misterioso. La rete di ieri che ha sbloccato il risultato gli servirà per continuare in un processo di crescita fisica e tattica. La scelta di scegliere i giocatori in base alla freschezza ed alla serenità mentale ha pagato nonostante i pezzi da novanta lasciati in panchina. La scheggia impazzita di Paulo Dybala fresco nell’ ultima mezzora ha confezionato il risultato finale. La Juve c’è e adesso è pronta a rimontare il Lione consapevole della sua forza. Le partite da dentro o fuori sono le preferite e difficilmente vengono fallite.
Si rivede Bernardeschi Ronaldo ancora non al top
Analizzando le prestazioni dei singoli note positive si vedono da Bernardeschi, finalmente tornato nelle rotazioni del mister. Adesso è lecito aspettarsi un impiego maggiore in quel ruolo da mezzala in cui tanto si è allenato. Tornerà molto utile Khedira mentre Chiellini scalpita. La difesa ha giocato un’ottima gara. Finalmente tutti si sono aiutati giocando da squadra ed i risultati si sono visti. Ronaldo ha messo apprensione nei difensori avversari non lesinando alcuna energia. Ancora la condizione non è la migliore e tutta questa incertezza con relativi rinvii non aiuta. Quando al massimo anche lui il rendimento di tutta la squadra salirà ancora.
Obiettivo: avanti tutta!
La vittoria è arrivata come la dimostrazione di forza che adesso non deve diventare un episodio ma la regola. Ogni partita deve essere approcciata al massimo perché importante per raggiungere la vittoria in tutte le competizioni. Il gioco è in crescita, quell’atteggiamento giusto di ieri va riproposto sempre e sempre per un tempo maggiore. Le partite vivono di fasi diverse che vanno sapute interpretare. Con l’Inter forse non ha caso, non si è mai avuta la sensazione di aver perso il controllo della gara anche quando costretti a difendere bassi. Adesso arriva il bello, guardare avanti con fiducia e consapevolezza, ogni tre giorni una rivale agguerrita vuole spostarci dal trono. Questa Juve è fortissima e nessuno ad oggi ne conosce i limiti.