Prima di leggere è bene non saltare la premessa perché ritengo che la gestione dei rinvii sia stata imbarazzante, la Lega Serie A ne esce malissimo poiché le partite o le si giocavano tutte oppure il rinvio avrebbe dovuto riguardare tutta la Serie A.
Premesso ciò, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, così come non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e non c’è peggior vittimista del tifoso interista (quello da bar ovviamente, perché non si può far di tutta l’erba un fascio).
Sono in vena di “modi dire” anche se in realtà sono più precisamente disgustato dall’ignoranza galoppante per la quale ci si dimentica che in fondo parliamo di calcio, di uno sport e non di una malattia incurabile o della peste e del colera.
Ma non tutti sanno come si sta al mondo e allora è meraviglioso trincerarsi dietro uno schermo e insultare gratuitamente a destra e a manca (a ridaje con questi modi di dire) chiunque provi ad argomentare correttamente la vicenda Lega Serie A – partite rinviate.
Disinformazione galoppante
Come sempre la disinformazione spopola e allora cosa c’è di meglio di attribuire la mala gestione del caso rinvii piuttosto che l’Ordinanza relativa alle porte chiuse se non additare tutte le responsabilità ad Agnelli e alla Juventus?
Che il Covid19 non fosse un virus da sottovalutare è ormai chiaro a tutti, meno che la gestione della situazione sia stata affidata alle Regioni in maniera difforme tanto da imporre la chiusura delle scuole, dei cinema, degli avvenimenti sportivi ma non (nel caso della mia Romagna) delle palestre e delle piscine.
E qui casca l’ennesimo asino, che nella fattispecie ha colori diversi dal bianconero, perché in molti non hanno ancora capito che se un’ordinanza ha una scadenza è evidente che scaduta quella la situazione cambi.
La Lega Serie A smentisce Marotta
Nello specifico il Presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, ha riferito, smentendo in mondo visione l’ad dell’Inter, Giuseppe Marotta, che lo stesso si è rifiutato categoricamente di prendere in considerazione di giocare il big match Juventus-Inter il lunedì sera a porte aperte (ovviamente per cessazione dei termini dell’ordinanza).
Apriti cielo, guai ad attribuire all’Inter la responsabilità di essersi rifiutata di accettare la proposta finendo poi vittima di un calendario che adesso potrebbe vederla costretta ad un tour de force massacrante nel finale di stagione.
E come sempre accade, cosa c’è di meglio di gridare al campionato falsato (che potrà anche essere vero, ma non certo per le ragioni espresse dai vittimisti tifosi nerazzurri) additando la responsabilità di tale alterazione alla Juventus?
La verità fa male
La verità, quella che fa più comodo non accettare, è che il buon Marotta e l’Inter tutta avevano tutto l’interesse a giocare il big match la domenica sera e a porte chiuse perché un vantaggio così, in un momento per altro molto delicato per la squadra di Maurizio Sarri, quando mai sarebbe ricapitato?
La Lega Serie A ha gestito malissimo la situazione è indubbio, così come è legittimo, nel caso, che il Presidente bianconero Andrea Agnelli e la Juventus, possano aver chiesto di giocare il big match il giorno seguente. Falso che la Juventus si sarebbe tenuta l’incasso, molto più comprensibile che la stessa non volesse rinunciare a 4/5 milioni di euro che a sentire i tifosi nerazzurri devono corrispondere ad un pugno di noccioline, molto probabilmente pure scadute.
Quindi la Juventus non può tutelare i propri diritti, non può legittimamente avanzare proposte mentre sarebbe stato corretto e legittimo giocare a porte chiuse. E qui tralasciamo la morale aberrante letta in merito alla tutela della salute dei tifosi perché, diciamolo tranquillamente, pur essendo di primaria importanza, l’Inter ed i suoi tifosi erano interessati solo ed esclusivamente a trarre un evidente vantaggio.
Tra le due litiganti, la terza gode
In tutto questo, tra l’altro, è passato abbondantemente in secondo piano che il vero vantaggio è andato a favore della Lazio e che e che appena una settimana prima fu rinviata Inter-Sampdoria per la quale, sempre le “vittime” nerazzurre, non avevano proferito “bau” e non avevano inneggiato a scandali o calendari intasati perché in fondo, un po’ di riposo in più, non era poi così “malaccio”.
In conclusione “Cosa c’è di meglio di avere la Juventus come alibi dei propri insuccessi? Delle proprie sconfitte? O delle proprie mancate vittorie?” La Juventus, come spessissimo accade, diventa così l’alibi dei perdenti.
La verità fa male e allora molto meglio trovare un modo per credere alle favole.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
https://lgramellini.altervista.org/juventus-lalibi-dei-perdenti/