Il Derby d’Italia inizia sotto il segno dei fuochi d’artificio esplosi per dar risalto a un match di questa rilevanza. Pirlo si affida a Frabotta nel duello con Hakimi, Chiellini accanto a Bonucci e Rabiot accanto a Bentancur in mezzo al campo.
La partita si accende al 10′ col gol di Cristiano Ronaldo annullato per un evidente fuorigioco di Chiesa e dopo appena 2′ arriva il vantaggio nerazzurro col gol di Vidal che non poteva scegliere partita migliore (per l’Inter) per realizzare la sua prima rete in campionato.
Il gol, com’era naturale che fosse, dà morale e fiducia agli uomini di Conte che dopo un inizio un po’ in sordina iniziano a macinare gioco arrivando in due circostanze, con Brozovic e Lautaro, vicini al raddoppio.
La Juve prova a riprendere in mano le redini del gioco, ma la coppia di centrocampo continua a non convincere ed è sempre l’Inter a continuare a rendersi pericolosa.
Bianconeri mal messi in campo o forse, più giustamente, con un centrocampo non all’altezza, lento, impacciato e privo di idee al cospetto di un’Inter che apparentemente col minimo sforzo è arrivata almeno quattro volte vicina al 2-0, all’intervallo il risultato si può dire che sorrida ancora alla Juventus.
A inizio ripresa ti aspetti un cambio che invece non c’è e allora il solito lento giro palla improduttivo si aggrava col gol del 2-0 di Barella servito da un lancio di 40 metri di Bastoni con Chiellini e Frabotta posizionati come nemmeno in terza categoria.
Al 57′ tre cambi (colpevolmente tardivi) per provare a tornare dentro al match: Bernardeschi, McKennie e Kuluseski per Frabotta, Ramsey e Rabiot che però non sembrano sortire grandi effetti anche perché l’Inter, avanti 2-0, gioca sul velluto come piace a lei, ovvero con rapide e pericolose ripartenze.
La partita si trascina sino all’86’ quando Handanovic compie una parata strepitosa su tiro ravvicinato di Chiesa e pone il sigillo a un match mai in bilico e sempre sotto il segno nerazzurro.
Per Pirlo, sicuramente colpevole di una formazione senza fame e senza senso, nonostante le assenze è la prima vera bocciatura nei suoi primi mesi da allenatore della Juventus.
Questa sera malissimo Rabiot, malissino Ronaldo, malissimo Bernardeschi e male tutti gli altri.
Difficile trovare un solo giocatore che raggiunga la sufficienza.
Ora testa alla Supercoppa ma servirà anche il cuore, quello che stasera pochi bianconeri hanno mostrato in campo.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
https://www.lucagramellini.com/juventus-mai-in-partita-linter-vince-con-merito/
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