Caleidoscopio di emozioni all’Allianz Stadium: vantaggio Toro dopo 93 secondi, a fine primo tempo il parziale è già di 2-2. Nella ripresa traverse di Vlahovic e Linetty, poi gli ingressi dalla panchina propiziano le reti di Bremer e Rabiot.
La Juventus supera in rimonta il Torino nel Derby della Mole valido per la 24ma giornata di Serie A e si aggiudica non soltanto la supremazia cittadina, ma anche tre punti che la proiettano al settimo posto in coabitazione con il Bologna a 35 lunghezze: senza penalizzazione, Danilo e compagni sarebbero attualmente secondi in solitaria in classifica. Un match folle, sbloccato dai granata al minuto numero 2 con Karamoh e riacciuffato dalla Vecchia Signora con Cuadrado al 16’. Nuovo vantaggio Toro al 43’ con Sanabria, ma in chiusura di primo tempo è un’incornata di Danilo a ripristinare la parità. Nel secondo tempo Juventus e Torino colpiscono una traversa a testa e sono i cambi a fare la differenza: Allegri inserisce Chiesa e Pogba e subito arriva il terzo gol juventino, peraltro siglato dal grande ex di turno, Bremer. Di Rabiot, all’81’, l’esultanza per il definitivo 4-2. Da segnalare il positivo debutto dal primo minuto di Enzo Barrenechea nella tonnara di mezzo zebrata (l’argentino si è disimpegnato con personalità) e il ritorno in campo dell’ormai ex lungodegente Paul Pogba. Al netto delle disattenzioni difensive e di troppe letture tardive a centrocampo, va riconosciuta a Madama la capacità di rispondere colpo su colpo e di non uscire mai mentalmente dai binari del match, soprattutto dopo il gol del 2-2. Un atteggiamento che, unito alla qualità e alla profondità di una rosa finalmente al completo, indubbiamente si rivelerà utile anche in Europa League. Prima del Friburgo, però, c’è da pensare alla Roma: domenica sera, all’Olimpico, contro Paulo Dybala e compagni, non saranno ammessi passi falsi.
PRIMO TEMPO JUVENTUS-TORINO
Un derby insolito, formalmente di centro classifica e disputato in un martedì che sancisce la fine di febbraio e proietta le squadre nei tre mesi più decisivi dell’intera stagione. Juventus e Torino sanno che partire forte può essere una delle chiavi di lettura di partite come questa e i granata applicano al meglio tale concetto all’incontro; infatti, passano appena 93 secondi e Karamoh, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, raccoglie in area una spizzata di Buongiorno, depositando da pochi passi la sfera alle spalle di Szczesny. Il VAR verifica la presenza di un eventuale tocco di mano da parte del marcatore, che i replay evidenziano non esserci. La Vecchia Signora, allora, si riorganizza e prova a reagire già al 9’, con una giocata di Vlahovic in mezzo al campo che innesca la discesa di Kostic sulla corsia laterale. L’esterno serbo ruba il tempo a Singo, frana a terra in prossimità dell’area di rigore (la caduta pare iniziare fuori, ndr) e invoca il penalty: Chiffi, però, concede rimessa dal fondo e le immagini gli danno ragione (non c’è contatto tra il terzino del Torino e l’ex Eintracht Francoforte). Dopo un tentativo velleitario di Di Maria dalla distanza, al 16’ Cuadrado, raccogliendo un traversone dalla sinistra di Kostic (7° assist in A), mette a referto il gol del pareggio con un destro incrociato e potente, deviato da Rodriguez sotto l’incrocio dei pali: è 1-1. La stracittadina vive una fase di stallo fino al 31’, quando Vlahovic scalda i guanti di Milinkovic-Savic con una stoccata dalla distanza. Il Torino risponde con Ilic, che partorisce un cross ad aggirare la retroguardia zebrata, premiando l’inserimento di Buongiorno, il quale non riesce però a trovare la giusta coordinazione per impensierire Szczesny. L’onda offensiva granata non si esaurisce e al 40’ Sanabria sfiora il 2-1 con un colpo di testa indirizzato al sette e sul quale miracoleggia il portiere bianconero. È però il preludio al nuovo vantaggio del Toro, che giunge al minuto numero 43: altra palla messa in mezzo da un ispirato Ilic e zampata vincente di Sanabria, abile ad anticipare Bremer e a battere Szczesny sul suo palo. Nei due minuti di recupero della prima frazione, la Juventus riacciuffa ancora il Torino: al 46’ è Danilo a far impazzire l’Allianz Stadium (assist di Di Maria dalla bandierina), con un colpo di testa che valica la linea di porta, nonostante la smanacciata tardiva dell’estremo difensore granata dopo la deviazione del palo interno. Si va al riposo sul 2-2.
SECONDO TEMPO JUVENTUS-TORINO
La ripresa si apre con gli stessi 22 interpreti del primo tempo. La Juventus prova ad aggredire da subito il Torino, ma al 48’ è Miranchuk, al termine di una ripartenza originata da un passaggio errato di Di Maria, a provare, senza successo, il mancino a giro sul secondo palo. Trascorre un minuto e Vlahovic, lasciato colpevolmente solo dai centrali granata, calcia a botta sicura e colpisce una clamorosa traversa. Al 60’ Juric attinge dalla panchina, inserendo Radonjic in luogo di Karamoh. Riprende il gioco e Rodriguez travolge Cuadrado, rimediando il cartellino giallo. Al 67’ Linetty emula Vlahovic e centra la traversa con una conclusione a giro che mozza il fiato allo Stadium. Massimiliano Allegri decide di rompere gli indugi e dà il via libera a un triplo cambio: De Sciglio rileva Cuadrado, Chiesa subentra a Di Maria e un ottimo Barrenechea (all’esordio in campionato) lascia spazio a Pogba, accolto dai tifosi con un’ovazione. A 2474 giorni dalla sua ultima apparizione con la Juventus, il “Polpo” torna a vestire la casacca zebrata e, alla stregua di un talismano, pochi secondi dopo corre ad abbracciare Bremer, che di testa firma il più classico dei gol dell’ex (cross al bacio di Chiesa, ndr). Juric non ci sta e opta a sua volta per il triplo avvicendamento: Samuele Ricci sostituisce Linetty, Seck rimpiazza Radonjic (adirato il tecnico granata con lui per la disattenzione sul corner da cui è scaturito il 3-2 bianconero, ndr) e Vojvoda fa accomodare in panchina l’ammonito Rodriguez. A far calare il sipario anticipatamente sulla sfida, all’81’, è Adrien Rabiot, che sfrutta al meglio una punizione scodellata da Kostic “in the box” e, con un tocco sotto misura, beffa Milinkovic-Savic. È 4-2, punteggio confermato anche dal VAR dopo un check durato tre minuti per possibile fuorigioco. All’84’ c’è spazio anche per Gravillon tra i granata (out Djidji), mentre Allegri concede minutaggio a Kean (sostituito Vlahovic) e a Bonucci (fuori Bremer). Dopo 6 minuti di recupero, durante i quali Samuele Ricci rimedia un’ammonizione che lo costringerà a saltare la sfida con il Bologna, l’arbitro decreta la fine delle ostilità: Juventus batte Torino 4-2, il Derby della Mole è bianconero.
TABELLINO JUVENTUS TORINO 4-2
JUVENTUS (3-5-1-1): Szczesny; Danilo, Bremer (90’ Bonucci), Alex Sandro; Cuadrado (68’ De Sciglio), Fagioli, Barrenechea (69’ Pogba), Rabiot, Kostic; Di Maria (69’ Chiesa); Vlahovic (86’ Kean). Allenatore: Massimiliano Allegri
TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji (84’ Gravillon), Schuurs, Buongiorno; Singo, Linetty (73’ S. Ricci), Ilic, Rodriguez (74’Vojvoda); Miranchuk, Karamoh (60’ Radonjic; 73’ Seck); Sanabria. Allenatore: Ivan Juric
ARBITRO: Daniele Chiffi di Padova
MARCATORI: 2’ Karamoh (T); 16’ Cuadrado (J); 43’ Sanabria (T); 46’ pt Danilo (J); 71’ Bremer (J); 81’ Rabiot (J)
AMMONITI: 60’ Rodriguez (T), 95’ S. Ricci (T)
RECUPERO: 2’ pt; 6’ st
di Alessandro Nidi