L’avere accesso alle migliori boutique e addirittura agli atelier dei più noti stilisti, non è necessariamente indice di classe eleganza e glamour semmai di ricchezza.
In occasione della cena natalizia della Juventus al Golf Club Roveri si è rivelato proprio questo, i soldi non comprano l’eleganza e men che meno la classe.
Non è il solito discorso rosico-classista ma una mera costatazione: i calciatori non sanno vestirsi e il peggio lo danno nelle occasioni mondane in cui pur di mettersi in vetrina sono disposti a rendersi ridicoli.
A Torino è abitudine affidarsi a stilisti non stilisti come Martorana, i più all’esigenza anticonformista, alcuni ai consigli della mamma o della fidanzata purtroppo questi ultimi troppo pochi.
Ieri sera si è ufficializzato il nuovo stagionale must dress code: il panciotto. Per c a r i t à, più brutto che utile, capo invecchiante se ce n’è uno, apparente e momentaneo simbolo di eleganza moderna risultando di fatto un allineamento della personalità. Immagino già l’ingresso di sua onnipotenza CR7 dirsi a denti stretti “cazzo tutti col panciotto come me”, caro il mio Ronaldo sul campo sei il migliore ma in passerella sei come gli altri.
Serata istituzionale dicevamo, quindi ti aspetti un grigio di rappresentanza dal taglio stiloso ma non troppo con tessuti moderni ma non troppo, invece un’orda di pallidi grigini grigetti grigioazzurrini. Mandzukic vabbè è nato in Croazia e svernato in Germania che pretendi, Pjanic dalla Bosnia alla Francia ma non a Parigi la distanza è breve, Matuidi scoordinato anche fuori dal campo pelle nerissima abito azzurretto, CR7 in grigiolino come gli altri ancora una volta.
Come in ogni esibizione non mancano i gioppini e fra di loro c’è sempre chi vuole farsi notare più degli altri, signori e signori vi presento Bonucci Pinochet.
I dettagli fanno la differenza anche nella moda e l’accessorio necessita di ricerca accurata, se fa tendenza meglio ancora. Ecco allora l’occhiale con la montatura in d’oro che fa intellettual glamour, nel caso di Benatia lo fa più ignorante di quel che è (abito no comment ndr).
Non tutto kitch per fortuna, Sami al limite (coerente alla sua condizione atletica) con abito blu quasi elettrico dal taglio minimal con dolcevita chiaro, ci sta … anche la first lady seduta al sua fianco? Occhio AA che culone Khedira oltre che a essere un centrocampista col fiuto del goal possiede anche l’altro fiuto.
Nota coerente anche per Emre Can, macho in campo e fuori, azzeccato l’accostamento abito grigionero dai baveri a punta pronunciati col dolcevita caramello e fibia della cintura in evidenza. Lui è uno cazzuto, punto.
Fresco moderno il nuovo gioiello di famiglia Bentancur con il papillon e camicia blu.
Bene Sandro abito asciuttto con gilet a cerniera in vista, magari osasse così anche in campo.
Bene ma non benissimo Quadrado in grigio scuro troppo classico, con la cammicia bianca aperta tipo invitato al matrimonio non abituato alla cravatta che la toglie dopo la cerimonia appena arrivati al ristorante.
Benissimo Dybala in stile pinguino, il papillon e il suo volto ragazzino fanno centro.
Dulcis in fundo capitan Chiellini, tanto poco curato in maglia bianconera sul campo quanto elegante fuori, classico in abito aziendalista. Lui sì che si fa vestire dalla moglie, bravo Giorgio.
Tocca fare i complimenti al Presidentissimo, elegante in gessato scuro. Spetta un attimo, è un abito dello stile di suo zio Gianni, ci vuole coraggio a metterselo è giusto prelmiarlo? No, è un vestito che con quella barba e capelli non si può portare, infattti il professore della serie Netflix La casa di carta a cui AA somiglia non lo indossava.
Giocate a calcio che è meglio, che anche lì ce ne sarebbero da dire.
(Laura Corrente)