Articolo di Emilio Aurilia
L’attività di Keef Hartley inizia nel 1962 da un episodio che avrebbe cambiato la storia della musica: andò a rimpiazzare Ringo Starr a sorpresa fuoriuscito da Rory Storm & The Harricanes e quando la stella di Rory cominciò a scolorirsi, Hartley entrò nei Bluesbreakers di John Mayall con cui realizzò nel 1967 “Crusade” e “The Blues Alone” e da cui fu spinto a formare un gruppo in proprio battezzato “Keef Hartley Band” che comprendeva il chitarrista Miller Anderson, il bassista Gary Thain e il tastierista Peter Dines (poi Mick Weaver), a cui si aggiunse una brass section formata da Henry Lowther e Harry Beckett a cui si aggiunse Johnny Almond che avrebbe formato di lì a poco insieme al chitarrista Jon Mark l’interessante duo Mark-Almond.
Nei primi due album “Halfbreed” “The Battle Of North West Six”, entrambi del 1969, si fanno apprezzare per un robusto blues rock che gioca con elementi jazz e R&B. Dopo “The Time Is Near” (1970) composto quasi interamente da Anderson e “Overdog” (1971) Hartley formò la Keef Hartley Big Band con cui registrò il live “The Little Big Band” al Marquee di Londra che riscosse interesse come la performance a Woodstock due anni prima e “Seventy Second Brave” (1972), ultima fatica del gruppo, dopodiché pubblicò un episodio in proprio “Lancashire Hustler” (1973) coadiuvato dai vocalist Jess Roden, Elkie Brooks e Robert Palmer (questi ultimi della band Vinegar Joe), in cui propone “Australian Lady” cofirmato con Mayall, l’amico di sempre.
Hartley morirà il 26 novembre 2011.
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