Categories: Libri-Poesia

L’ ultima settimana di settembre Lorenzo Licalzi

Articolo di Carla Murialdo

 

Dopo l’uscita del film ispirato a questo libro e sentite recensioni piuttosto negative, ho deciso di leggerlo. Pietro Rinaldi non è un personaggio che ispira simpatia; nei primi capitoli avrei volentieri messo da parte la lettura. Tuttavia, poi la storia prende piede. Pietro è un uomo ottantenne che ha deciso di suicidarsi, ma mentre valuta le sue opzioni e le probabilità di riuscita, riesce anche a strapparti un sorriso, grazie alla sua personalità ironica, al limite della sopportazione. La vita, però, lo costringe a confrontarsi con il nipote quindicenne e insieme intraprendono un viaggio verso Roma. Durante quella settimana, entrambi devono fare i conti con se stessi, imparare a conoscersi e rivedere le proprie priorità. A questo punto, Pietro si trova di fronte a una scelta: portare a termine il suo progetto di suicidio o occuparsi del nipote e continuare a vivere. È un libro che fa riflettere su come la vita possa cambiare all’improvviso e su come ci si possa trovare di fronte a situazioni drammatiche, tanto che sembra una storia vera, una di quelle che ti colpiscono allo stomaco. Un autore che non conoscevo, ma che sicuramente approfondirò leggendo altre sue opere.

 

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Pietro Rinaldi ha otttant’anni e vuole essere lasciato in pace. Ormai è convinto che la sua vita sia arrivata al capolinea e, mentre mangia penne all’arrabbiata, riflette su quanto i libri siano meglio delle persone. Se già fatica a sopportare se stesso, figuriamoci gli altri! Non ha proprio intenzione di avere a che fare con l’umanità… fino a quando, un giorno, nel suo mondo irrompe Diego, il nipotino quindicenne.

Lui ha l’entusiasmo degli adolescenti e la forza di chi non si lascia abbattere dagli eventi, neanche da quelli più terribili, e non ha paura di zittire i malumori del nonno. Da Genova partono in direzione di Roma, a bordo di una Citroën DS Pallas decapottabile su cui sembra di volare. Sul sedile posteriore c’è Sid, l’enorme incrocio tra un San Bernardo e un Terranova – vera e propria calamità. Ed è così che un viaggio di sola andata si trasforma in un’avventura on the road, piena di deviazioni e ripensamenti, vecchi amori e nuove gioie.

Perché è proprio quando credi di aver visto tutto che scopri quanto la vita riesca ancora a sorprenderti. “L’ultima settimana di settembre” è il racconto esilarante e commovente del viaggio di un nonno e un nipote alla ricerca di se stessi. È una storia che, senza giri di parole, scava nei sentimenti più profondi e ci porta di fronte alle emozioni più vere, quelle che richiedono una buona dose di coraggio per essere affrontate ma rimangono impresse indelebili dentro di noi.

megliodiniente

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