ALL’ALLIANZ STADIUM UNA SFIDA FONDAMENTALE PER GLI UOMINI DI ALLEGRI CHE LA FALLISCONO CEDENDO 1-0 CONTRO LA DEA.
Finalmente si gioca.
Dopo le ultime bollenti 24 ore passate a commentare il caso plusvalenze, che vede indagata la Juventus con Agnelli,
Nedved e l’ex Paratici, si torna in campo per cercare di scalare la classifica e cancellare la pessima prestazione in Champions a Stamford Bridge.
Dalla stagione 2018/19, l’ultima con Max Allegri in panchina prima di oggi, Juventus-Atalanta allo Stadium è sinonimo di pareggio, mentre prima furono 8 vittorie bianconere. Nella Juventus rientra Dybala dal 1′ che agirà con Chiesa alle spalle di Morata in quello che dovrebbe essere un 4-3-2-1, contro la solita Atalanta del bomber Zapata e dell’ex Demiral schierata col consueto 3-4-2-1.
L’avvio del match è caratterizzato da una fase di evidente studio tra le formazioni con i primi 10′ senza azioni di rilievo. Novità tattica evidente è la posizione di centro-destra di de Ligt con Bonucci nella zona di Zapata.
Al 15′ è proprio un appoggio sbagliato dell’olandese che favorisce il primo tiro in porta ad opera di un impreciso Freuler.
La replica bianconera è una conclusione ben preparata ma debole di Dybala controllata da Musso.
Al 20′ uscita da favola della Juventus con McKennie serve una palla spettacolare a Chiesa che dopo un primo controllo viene rimontato da Toloi al momento della battuta a rete.
La Juve comincia a giocare aiutata da un Morata molto positivo in avvio.
La nuova posizione deve aver scombussolato un po’ l’ex Ajax che al 25′ offre un altro retropassaggio da brividi verso Szczesny su cui per poco non ne approfitta Zapata.
Il colombiano ne approfitta invece 3′ più tardi quando, a seguito di un pallone perso da Morata, con destro potente da appena dentro l’area batte Szczesny per il vantaggio nerazzurro.
Al 32′ primo cartellino giallo della gara comminato a Freuler per un intervento irregolare a centrocampo. Allegri inverte la posizione di de Ligt e Bonucci, ma Gasperini l’ha impostata con Zapata sul capitano della Nazionale e cambia di conseguenza.
Al 33′ sugli sviluppi di un’azione sulla sinistra ci prova Dybala dal limite che colpisce però malamente e al 36′ è la volta di Morata che trova l’opposizione di Toloi.
La Juventus ci prova più con l’orgoglio che con la determinazione ma deve fare attenzione all’Atalanta pronta a colpire sempre con il suo bomber giunto alla settima giornata consecutiva a segno.
Nei bianconeri male Alex Sandro e Rabiot con il solo Chiesa capace di tenere in apprensione la difesa avversaria.
La ripresa inizia con la brutta sorpresa di Bernardeschi al posto di Chiesa infortunatosi sul finire del 1° tempo e l’Atalanta che sembra essere la squadra che deve recuperare lo svantaggio. Alex Sandro continua, ben coadiuvato da Rabiot, ad essere l’ombra di un giocatore normale e in uno dei suoi mal posizionamenti all’interno dell’area la Juventus rischia lo 0-2.
Per la Juve ci provano, senza troppa convinzione, prima Bernardeschi e poi de Ligt, con due tiri da fuori che non sortiscono alcun effetto. Al 60′ una bellissima verticalizzazione di Bonucci per McKennie costringe Djimsiti a un sontuoso recupero.
Piove sul bagnato in casa Juve perché nell’azione si infortuna anche McKennie che è costretto a lasciare il posto a Moise Kean.
Al 64′ sussulto d’orgoglio dei bianconeri che costringono la Dea sulla difensiva e Rabiot dal limite costringe Musso alla determinante deviazione in angolo. Capitan Dybala prova a caricarsi i compagni sulle spalle e al 67′ crea grande scompiglio ma rimediando solo un tiro dalla bandierina. La Juve ci mette l’orgoglio, ma non basta nemmeno a Bonucci che di testa incorna sopra la traversa al 71′.
Al 73′ occasionissima Atalanta che prima invoca il rigore per un anticipo di Cuadrado su Pasalic, da poco entrato, e poi con Mahele calcia sull’esterno della rete.
Al 81′ è la volta di de Ligt che calcia a botta sicura sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma la difesa orobica si oppone nuovamente.
Al 84′ Allegri sostituisce Morata per Kaio Jorge ed il pubblico dello Stadio fischia ingenerosamente lo spagnolo.
Il match scivola via con la Juventus incapace di costruire azioni pericolose nonostante una punizione di Dybala dal limite che scheggia la traversa.
Dopo 6′ di recupero l’arbitro Ayroldi dichiara la fine delle ostilità e la Juventus molto probabilmente, nonostante ancora 24 giornate da giocare, dice addio ad un possibile piazzamento Champions.
Dopo quella col Chelsea anche questa sera contro l’Atalanta non è stata una gran figura quella dei bianconeri.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
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