All’Allianz Stadium è ripartito il calcio, in attesa che riparta anche lo spettacolo, i bianconeri ottengono la qualificazione col minimo sforzo e fallendo un calcio di rigore. Alla fine è 0-0 col Milan.
Dopo tre mesi di astinenza da pallone e superato, ce lo auspichiamo tutti, il momento più critico della Pandemia, all’Allianz Stadium è andata in scena la prima delle due semifinali di ritorno tra Juventus e Milan in cui la ruggine da pausa forzata l’ha fatta da padrona. Nel complesso meglio i bianconeri, soprattutto nel 1° tempo, nel corso del quale hanno fallito un calcio di rigore con Cristiano Ronaldo, assegnato dall’arbitro Orsato dopo consulto col Var. Nonostante l’espulsione di Rebic, per una bruttissima entrata da Kung Fu su Danilo, gli uomini di Maurizio Sarri non sono riusciti a concretizzare la superiorità numerica e tecnica oltreché di possesso palla. L’unica vera occasione da palla attiva è stata sprecata da Matuidi che ha calciato una pallone al volo sul corpo di un comunque positivo Donnarumma.
Nel corso del 2° tempo, complice il lungo periodo di inattività e la totale mancanza di ritmo partita, la Juventus non è riuscita ad imporre nulla di quello che può definirsi il concetto di calcio. Squadra lenta, priva di cattiveria agonistica e orfana di idee. Dal canto suo il Milan, pur non avendo disputato certo una buona partita, anche in considerazione del fatto di aver giocato quasi tutto il match in inferiorità numerica, è uscito a testa alta. Nel doppio confronto quello che è l’attuale divario, di oggi e in generale di questi ultimi anni, non s’è visto e questo deve far riflettere dalle parti di Torino.
Non è certo oggi il caso di fare drammi ma è necessario che la Vecchia Signora, se vorrà conquistare qualche trofeo nel corso di questa stagione, corra in fretta verso una condizione fisica e mentale di alto livello. Tra i bianconeri bene DeLigt, Bentancur ed Alex Sandro, male Pjanic che sembra un corpo estraneo, Ronaldo apparso indietro di condizione e Bernardeschi che, dal suo ingresso in campo al fischio finale, s’è fatto notare solo per una condizione psicofisca piuttosto preoccupante. I cinque cambi saranno una risorsa e la Juventus da questo punto di vista ne ha una grandissima. Ha la rosa più profonda e sulla carta di ottima qualità, però è necessario trovare subito la quadra perché così tante partite ravvicinate non consentiranno di recuperare errori, infortuni ed eventuali sconfitte.
Sono stati tre mesi lunghi e difficili, ci sono stati momenti nei quali in tanti non avremmo voluto sentir parlare di pallone. Da questa sera anche il calcio è tornato a popolare la nostra quotidianità e presto saremo a discutere di quello che è stato e che invece avrebbe potuto essere. Per adesso accontentiamoci di questo e della diciannovesima finale di Coppa Italia conquistata dalla Juventus. Questo è già un buon motivo per tornare a sorridere e cercare di cancellare tutti quei pensieri che negli ultimi mesi hanno accompagnato ogni momento delle nostre giornate. A Torino si è iniziato con un minuto di silenzio per le vittime da Covid19, mi sembra giusto e doveroso, nonostante lo spettacolo debba continuare, chiudere silente nel rispetto di coloro che hanno perso gli affetti più cari.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
https://www.lucagramellini.com/la-juventus-e-la-prima-finalista-di-coppa-italia/