In uno stadio desolatamente vuoto per un appuntamento come quello della Champions la Juventus era chiamata a compiere un’impresa. Non tanto per il risultato, quanto per la qualità delle prestazioni offerte in quest’ultimo periodo.
Sarri, al netto dell’impossibilità di gettare nella mischia dal 1° minuto Paulo Dybala, al rientro dall’infortunio, si affida a Higuain al centro dell’attacco e Bernardeschi a fare da raccordo tra il centrocampo e l’attacco sul versante destro.
Nemmeno il tempo di studiarsi che il Pipita al 9′, nella propria trequarti, perde un pallone sanguinoso che porta Aouar a subire fallo all’interno dell’area di rigore e seguente vantaggio grazie alla realizzazione di Depay. Sul rigore, nel momento in cui scrivo, ancora nessun riscontro sul contatto che avrebbe determinato il penalty stesso.
Al 18′ una strepitosa azione di Benardeschi avrebbe meritato miglior fortuna, ma l’epilogo è l’emblema della enorme differenza tra un grande giocatore e un giocatore normale. All’ex viola mancano gli occhi della tigre, manca la fame di chi vuole raggiungere grandi obiettivi nonostante un potenziale tecnico e fisico che meriterebbe una “testa” più forte.
Le facce di Chiellini e Buffon in panchina e Agnelli in tribuna sono la fotografia di una stagione, quella bianconera, nettamente al di sotto delle aspettative. Al minuto 39 una punizione, forse tra le più belle calciate da CR7 in bianconero, chiama Lopes ad un autentico miracolo. Ma dopo appena 2′ su un’altra punizione, questa volta di Pjanic, il pallone finisce sul braccio di Depay, altro rigore molto più che dubbio, e Ronaldo pareggia il conto.
La ripresa è anch’essa lo specchio di questa Juventus post Covid in cui il gioco è una chimera e l’avversario a tratti si mostra superiore per organizzazione e qualità delle giocate. Nel momento di maggior difficoltà esce come sempre dal cilindro la giocata dell’alieno Ronaldo che trova, con un sinistro velenoso da fuori area, il gol del 2-1 per la rete numero 130 in Champions League e 37 di quest’annata che lo eleggono il giocatore della Juventus ad aver segnato più gol in una singola stagione. Da segnalare i 13′ di Dybala che appena entrato s’infortuna di nuovo a dimostrazione che questi tipo di infortuni necessitano ben altro riposo.
Inutile cercare scuse, rigori, infortuni possono fare parte del gioco, ma quando vuoi fortemente un obiettivo lo insegui con ben altro spirito, con altra fame e determinazione.
Questa sera mi sento di dire a chi insinua che la Juve non possa permettersi Ronaldo, che è lo stesso portoghese che meriterebbe ben altra Juve. Il futuro di Sarri è già stato deciso a prescindere da stasera, ma la stagione, nonostante lo storico 9° scudetto consecutivo, può definirsi abbastanza fallimentare, forse anche di più.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
https://www.lucagramellini.com/la-juventus-vince-ma-a-lisbona-va-il-lione/
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