Articolo di Riccardo Gramazio (Ricky Rage)
Tempi duri per il mondo dello spettacolo, tempi durissimi. A essere sinceri le cose non sono mai andate davvero per il verso giusto, ma lo stato d’emergenza ha aggravato e non poco la situazione. Insomma, pioggia sul bagnato. Il settore musicale sta inesorabilmente sprofondando nel baratro. A farne le spese, ahimé, un numero spropositato di artisti, di individui dotati di talento, di immense capacità e, soprattuto, di lavoratori. Diciamolo pure, spesso, troppo spesso, le figure del settore sono obbligate a fare i conti con una sorta di assurdo pregiudizio. Già, perchè per molti fare arte non rappresenta un vero mestiere, una reale professione. In sostanza, solo i nomi importanti sono considerati credibili, legittimi e altolocati. Non è così, non è così e non è così! Chiariamolo una volta per tutte.
Il panorama artistico vede all’opera una miriade di piccoli artigiani in grado di riempire le nostre vite. Provate a sotrarre la musica dai vostri momenti, provateci davvero. Non bisogna rientrare obbligatoriamente nella lista degli appassionati, dei collezionisti seriali di vinili o degli assidui frequentatori di concerti per percepire il vuoto che si andrebbe a creare eliminando suono, melodia o ritmo.
Come se non bastasse ecco poi anche il mostro Covid, e tanti saluti a quel briciolo di dignità rimasto; musicisti, tecnici, compositori e chi più ne ha più ne metta in balia del proprio amaro destino. Parliamo di professionisti, concetto da ribadire, più o meno nelle stesse condizioni di tutti gli imprenditori e di tutti gli operai che stanno patendo questa clamorosa crisi econimica e sociale. Parliamo di padri di famiglia che vivono di musica, che ci crediate o no.
Per ottenere tutela e rispetto non rimane che lottare. Possiamo anche sorvolare dolorosamente sulla dignità calpestata, proveremo a farcene una ragione, ma non possiamo lasciar correre quando in gioco entrano i diritti.
La battaglia è iniziata e gli ultimi giorni di giugno sono stati incadescenti. In prima linea l’attivissima organizzazione piemontese. Tra le figure più intraprendenti Walter Pilaf Roncaglia, fonico e batterista degli Harry Popper, storica punk band noverese. Attraverso i suoi profili social, il musicista racconta l’evolversi della situazione, mettendoci la faccia e portando numeri e dati. Piccoli passi, chiaro, primi piccoli successi, ma segnali enormi ed enorme passione. Impresa difficile, ma non impossibile…
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