A cura di Riccardo Gramazio
Luca Pasquadibisceglie è tornato in libreria con il suo ultimo esilarante e feroce romanzo, La Notte Della Regina. Nulla a che vedere con le precedenti opere; per l’occasione l’autore ha cambiato stile e aspetto, divertendosi con il vecchio e tanto amato horror. Il risultato è sorprendente, spassoso e irresistibile. Sì, Pasquadibisceglie è un grande autore, completo e ispirato. Se amate l’assurdo, il folle e i ritmi frenetici. Se amate le atmosfere pulp, splatter o quelle che hanno reso tanto affascinanti determinati B Movie, beh, non potete perdere un titolo di questa portata. E, volutamente, nella breve intro, non ho parlato di metal… Intervista, ora. E mi raccomando, subito dopo e a tutto volume, sparatevi in cuffia la playlist ufficiale…
Bentornato, Luca, è sempre bello averti ospite su MDN. Potremmo affrontare diverse tematiche e divertirci un pochino, ma sai che ti dico? Parliamo del tuo ultimo romanzo, La Notte Della Regina. Domanda secca per partire: che libro è?
È un romanzo horror, ambientato in un festival heavy metal che si svolge da qualche parte in Italia, ma il luogo non è importante. Immaginate cos’era la vita a metà anni ottanta, per avere un ancoraggio temporale. Quindi niente internet, telefoni cellulari e altre “cose moderne”.
–Divertente, esilarante, spietato, folle, esagerato e dannato. Sì, se mi chiedessero di utilizzare dei termini per definire la tua opera userei più o meno questi. Tutto nel senso buono, chiaramente, perché il lavoro, a mio modo di vedere, è assolutamente riuscito. Ci sta, vero?
Certo, per catturare e mantenere l’attenzione del lettore un horror come questo deve essere un po’ sopra le righe, servono colpi di scena e un gran ritmo. Diciamo che deve essere una canzone rock messa in quasi duecento pagine.
–Senza spoilerare, perché non bisogna mai spoilerare, puoi presentare la trama ai nostri lettori?
I quattro componenti dei Black Satan Blood, gruppo heavy metal di provincia con all’attivo nulla se non una qualche volontà di far qualcosa, parte per il più grande festival metal mai sbarcato in Italia, la Notte della Regina (che sarà il gruppo di punta della serata). Dopo poco tempo dall’inizio del primo concerto, però, succede qualcosa… e tutto cambia. Nulla rimane come prima, e i partecipanti al festival precipitano in poco tempo in un caos assurdo di violenza, cannibalismo, culti autorganizzati e molto altro. I quattro ragazzi (chi più chi meno) dovranno così pensare a una cosa soltanto: sopravvivere. E, magari, suonare anche il loro primo, indimenticabile, concerto.
Metal, tonnellate di metal. Eppure, La Notte Della Regina non è un romanzo legato strettamente alla musica. Il festival diventa quasi un pretesto, passami il termine, per far sprofondare il lettore nell’horror, nel pulp, spesso e volentieri nello splatter. E si ride, nonostante tutte le varie assurde situazioni. Ecco, vorrei sapere come è iniziata a livello concettuale questa avventura?
Bravo, LNDR non è un romanzo musicale, non è necessario essere metallari o amanti del rock per poterlo leggere. È una storia che lascia trasparire, come mai non ho fatto, tutta la mia passione per la musica, ma allo stesso tempo ne è svincolata. Altrimenti avrei limitato di molto la platea dei lettori, e non era certo il mio intento. E si ride, anche, perché non volevo assolutamente scrivere nulla di pesante e troppo celebrale, avevo bisogno di leggerezza e di creare situazioni così al limite proprio per poter spaziare ovunque senza troppi vincoli. Sono riuscito, però, a dare a tutta la storia una coerenza che, modestamente, è difficile da trovare in storie simili: il rischio era di finire nello splatter più gratuito e fine a se stesso. Ritengo di averlo evitato, ma la parola qui passa ai lettori.
Oh, ma quanti nomi di band e quante citazioni hai dovuto concepire per riempire il libro? Lo so lo hai ricordato alla fine del libro, ma i nostri lettori ancora non lo sanno.
Più di cento, e la fantasia ha coperto tutto quello che ho scritto: canzoni, dischi, frasi, gruppi, musicisti, etichette discografiche, locali… gang di motociclisti comprese.
L’unico dato reale è quello dei titoli dei capitoli, che sono canzoni heavy metal reali (e quasi tutte a dir poco famose) raccolte nella playlist Spotify La Notte della Regina, che potete cercare e ascoltare quando volete.
Soltanto intrattenimento o, in realtà, qualche messaggio hai cercato di mandarcelo? Questa è tosta!
Il messaggio è quello della leggerezza, in ogni situazione. Quello che per Hemingway era l’ideale della grazia quando si è sotto pressione, se posso fare un paragone alquanto irrispettoso. Ma rimane una storia horror, se faccio sorridere e trascorrere qualche ora immersi in quell’atmosfera pazza posso dire di aver raggiunto il mio scopo.
Io dalla violenza e dall’arte estrema, riesco sempre a cogliere sempre qualche spunto di riflessione. La bassezza umana o la predisposizione allo squilibrio, per esempio. Che mi dici?
Assolutamente d’accordo, e qui il concetto è amplificato e reso al suo limite: basta poco, pochissimo, per far saltare ogni regola e limite sociale e psicologico personale. Dopo poche pagine, il lettore si pone la fatidica, intrigante domanda: io in questa situazione, cosa farei? Sono sicuro di star leggendo situazioni proprio così assurde e senza alcun collegamento con la realtà?
Per quanta riguarda lo stile, invece? Cioè, abbiamo in mano un libro totalmente diverso da Brucia La Notte o da La Meglio Famiglia.
Mi sono voluto cimentare con uno stile diverso, con meno dialoghi, capitoli ancora più brevi e sincopati di quelli, per esempio, de Le Attese (che già erano leggibili, per dire, nel corso di un tratto fra due fermate della metropolitana). La voce narrante è dapprima entusiasta, poi stupita, poi sotto shock e via di questo passo. Fino al colpo di scena che comincia ad apparire nelle ultime pagine per poi esplodere in tutta la sua virulenza nelle ultime… righe. Sottostante a tutto c’è la musica, immaginaria ma pulsante per reggere il ritmo della narrazione.
Continua il tuo rapporto con Edizioni Effedì. Quanto ti trovi bene con questo editore e perché?
È un editore che ti lascia molta libertà di temi e di genere, se leggete le sinossi dei suoi titoli trovate davvero un ampio spettro di argomenti (e autori, Alessandro Barbero per citarne uno). Poi, ammetto, che con Lorenzo Proverbio c’è molta affinità musicale, che aiuta sempre.
Hai mai frequentato gruppi Facebook dedicati alla scrittura? Domanda che non c’entra nulla, lo so, ma ultimamente, più che altro per curiosità, ho dedicato un po’ di tempo a quei piccoli mondi social. Chissà, magari hai provato a entrare lì dentro…
Non ci ho mai pensato, solo di recente sono entrato nel primo. Penso siano utili se usati e “mantenuti” dai partecipanti con intelligenza e calma. Se diventano una vetrina per narcisisti, come molti gruppi social dedicati alla musica o alla fotografia, penso siano solo una perdita di tempo.
Se cito Joe R. Lansdale e La Notte Del Drive-In, tu cosa rispondi?
Eheh, dico che hai letto la dedica finale. L’idea di questo romanzo è ispirata alla sua trilogia, in particolare al primo episodio. L’ho tenuta in mente per alcuni anni, e si è concretizzata nel mio animo durante un festival metal al quale ho partecipato due anni fa nel veronese. Mentre assistevo ai vari concerti (Venom, Judas Priest, Saxon, Mercyful Fate e molti altri) ho visualizzato tutta la storia, capitolo dopo capitolo… e dopo un paio di false partenze si è scritta da sola.
Saluta i nostri lettori, consigliando il tuo ultimo libro e allegando i link principali per l’acquisto…
Se amate le storie horror assurde ma non strampalate, se amate il rock and roll, se cercate una bolla di divertente follia che vi faccia sorridere e dimenticare il mondo che c’è oltre la vostra finestra… La Notte della Regina fa per voi. Potete ordinarlo in tutte le librerie.
Ecco la sua playlist: https://open.spotify.com/playlist/02xKmSvryruqVeJza3GmvC?si=2042e19e03cb45b8
Ecco l’ordine su Amazon:
Ecco la pagina del sito Effedì:
https://www.edizionieffedi.it/catalogo/la-notte-della-regina/
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