Articolo di Carla Murialdo
Ambientato nel periodo che io preferisco: Inghilterra vittoriana; tutti ricchi, servitù ovunque sembra che tutti siano pieni di soldi. La famiglia Cazalet non è da meno, si tratta di commercianti importatori di legname. La famiglia è composta dal patriarca e dai suoi quattro figli. Tre maschi sposati con prole e la femmina, nubile, innamorata di una donna. La vicenda inizia nel 1937, e termina nel 1950 passando dalla seconda guerra mondiale, quando la ricchezza non c’è più e si vede la fragilità dei vari componenti. La saga è composta da cinque volumi; la mia difficoltà è seguire l’evolversi della vicenda. I personaggi sono tanti, la scrittrice fa vedere uno stesso periodo da varie angolazioni i genitori e poi i figli e i figli dei figli, tratteggia il loro carattere e riesce a far apparire normali situazioni che da noi non sono normali ancora adesso: un nipote omosessuale, la figlia che vive con una donna. Leggendo la sua biografia direi che c’è molto della scrittrice nei personaggi femminili. La Howard non ha avuto una vita facile e ripropone situazioni autobiografiche nei suoi libri. Una serie televisiva ci starebbe benissimo; ne ho trovata solo una girata nel 2001 in versione originale evidentemente non ha avuto molto successo.
È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare.
Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L’affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che porta ancora i segni della grande guerra, forma con la moglie Sybil una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l’uno dei desideri dell’altra; Rupert, pittore mancato e vedovo, si è risposato con Zoë, un’attrice bellissima e frivola che fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso. E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali. Ma c’è anche il mondo fuori, e la vita domestica dei Cazalet s’intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini private dei personaggi vengono messe a nudo e vicende grandi e piccole intervengono a ingarbugliare le loro esistenze, si comincia a mormorare di una minaccia che viene dal continente, e che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti, fino a diventare tangibile: la seconda guerra mondiale è alle porte.
La prosa sapiente di Elizabeth Jane Howard, il suo sguardo acuto e la sua ironia affilata ci accompagnano in queste pagine mano nella mano, fino alla fine del primo libro della saga dei Cazalet, lasciandoci con la voglia di andare avanti.
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