Articolo di Adriana La Trecchia Scola
Nel famoso Gattopardo si diceva che tutto deve cambiare per rimanere uguale.Ebbene non sembra che ci sia neppure un cambiamento formale,talmente la supponenza,che si lascia direttamente le cose come stanno.La caratteristica principale del paese e'(manco dirlo)la cialtroneria.Sappiamo le vicende storiche della penisola:dalla caduta dell’impero romano non c’e’ mai stata unita’ per svariati motivi(anche la presenza “centrale” della chiesa cattolica),cosi’ da diventare terra di conquista di chiunque.Non formandosi uno spirito unitario,prevalevano gli “interessi condominiali” e la piccolezza onnicomprensiva.Oggi in questa epoca contemporanea e’ la stessa,identica storia.Prendiamo lo sport:non si tratta solo delle gare in se’,ma le federazioni,le societa’ devono avere una visione comune per un risultato ottimale.Il circo della MotoGp e’ guidato da tempo dagli spagnoli,e loro si che sanno quali regole e cambiamenti devono apportare per essere vincenti e proficui.Invece il campionato italiano di calcio rappresenta purtroppo una situazione diversa.Da tempo il calcio italiano ha abbassato il suo livello(vedi mondiale),in quanto la sua organizzazione e’ pessima.Si gioca troppo e male perche’ quelli che detengono il “potere” non vogliono perdere neanche una briciola della torta,ma spremere fino in fondo il profitto.Bisognerebbe ridurre il numero delle squadre e redistribuire equamente i proventi dei diritti tv . Di conseguenza le partite di serie A spesso sono mediocri(tipo Inter-Spezia):altro che bel gioco.Non c’e’ mordente,ci si adagia sugli allori assai sbiaditi,non si pensa in grande.Guarda caso adesso c’e’ pure una campagna elettorale,attraverso la quale si cerca il grande uomo(o donna beninteso-questo e’ un bello argomento che necessita approfondimento).Ma come si puo’ avere un grande in un paese di piccoli?”Quando tutti ci sentiremo grandi,quando non c’e’ ne sara’ piu’ bisogno arrivera’ il grande uomo”G.K.Chesterton.
