Stefania Albani è nata a La Spezia nel 1964, città che ha lasciato a vent’anni per spostarsi a Genova dove ha vissuto per un anno. L’amore però verso il Piemonte l’ha indotta a riprendere le valigie e spostarsi definitivamente a Torino, città che ama profondamente, pur senza tralasciare il favoloso Monferrato, dove possiede un’abitazione.
Diplomata in Ragioneria per Programmatori, una laurea in Scienze della Comunicazione, si impegna anche in un corso per Tecnico dei Beni Culturali con attestato regionale. In passato di è occupata di correzione bozze in un’agenzia che lavorava per grandi aziende del settore metalmeccanico, è poi passata all’informatica fino a svolge
re l’attività di responsabile dei servizi informativi di un’azienda della provincia torinese. Poiché ha sempre bisogno di nuovi stimoli, ha poi lavorato nella comunicazione (dopo aver conseguito il titolo di Meeting Planner) occupandosi di organizzazione di eventi, in particolar modo di convegni, ma anche di conferenze stampa e della redazione dell’house organ di una importante azienda torinese. Attualmente lavora come funzionaria del Comune di Torino e gestisce un gruppo di 13 persone al settore Tributi. E’ da sempre appassionata alla lettura di libri, mentre il forte desiderio di scrivere è nato durante gli studi universitari e le esercitazioni di scrittura creativa. In quel periodo sono nati i primi racconti destinati ad intrattenere sua figlia, all’epoca una bambina.
LA STANZA DELLE STOFFE, il suo primo romanzo, è stato selezionato tra i finalisti dei premi Kobo-Mondadori e Bukowski nell’anno 2018. Il testo, sottoposto ad analisi da parte di un’agenzia letteraria che ne ha prodotto una scheda di valutazione, viene qui presentato in una forma nuova dopo una completa revisione.
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Anch'io ho letto il libro nel contesto de La Quercia del Myr e condivio il tuo pensiero: è ben scritto. Senza retorica affronta il dramma della violenza in famiglia. Sì, meriterebbe di essere pubblicato e il primo premio degli Inediti lo vale tutto.