Articolo di Carla Murialdo
Un incontro casuale può cambiare la vita? Sì, è successo a Romolo Strozzi perché Nora, incontrata per caso sulle sponde del lago d’Orta diventa la ossessione. Lui si innamora, ma lei com’era già deciso, si è chiusa in convento ed è suora di clausura. Non potrà mai esserci un futuro con Nora, ma per lui non passa momento in cui non la pensi. Un giorno Nora lo chiama: sua madre ora ottantenne, ha ucciso un’altra persona e gli chiede di indagare. Non è facile, sembra di cozzare contro un muro. I testimoni sono tutti chiusi nel mutismo, forse ci sono di mezzo persone importanti e la madre non vuole dare spiegazioni. Il finale è molto triste perché mostra che quando diventano più importanti l’apparire e i soldi, le persone diventano un fastidio, a volte qualcosa di scomodo da tenere nascosto. L’autore ci dà una speranza: se lasci il segno nelle persone al tuo passaggio, non verrai dimenticato .
La vita di Romolo Strozzi è segnata da un’ossessione amorosa. Anni fa, a Orta, davanti al lago, conobbe una donna di cui si innamorò. Non sapeva che la donna stava per diventare suora di clausura nell’Isola di San Giulio…. Romolo Strozzi è un uomo in fuga. Ha abbandonato la Puglia, l’insegnamento, vive tra i monti della Valsesia. Un giorno Nora (lui rifiuta di chiamarla suor Beatrice) lo chiama. Ha bisogno del suo aiuto. Sua madre, ottantunenne, ha ucciso un’altra donna, un po’ più giovane, a Vercelli. L’ha investita, con la volontà di ucciderla usando l’auto come un proiettile. Ha ammesso l’omicidio, ma rifiuta di dare spiegazioni. Perché l’ha fatto? Nora chiede a Romolo di scavare, ma non è facile, siamo nel primo lockdown. E lui a Vercelli, non conosce quasi nessuno. Riuscirà comunque a scavare. Nel farlo incontrerà una storia d’amore unica, grande ma tragica, ambientata nel 1945, negli ultimi mesi della guerra.
