Un lavoro collettivo e bilingue che riunisce una scena
“L’altro ieri: distacco” è l’album d’esordio firmato !housebroken: a cavallo fra una band e un collettivo artistico la realtà torinese ci propone sei brani eterogenei in cui melodie nostalgiche e cambi di tempo improvvisi sostengono testi introspettivi in cui si alterna l’inglese all’italiano.
L’ordine dei brani nel disco corrisponde per coincidenza all’ordine cronologico di composizione, andando ad accostarsi si è notato che la maggior parte dei testi fanno riferimento a un distacco avvenuto in passato che ha creato un filo conduttore involontario ispirando il titolo. Un sentimento indefinibile ma ben preciso che permea questo lavoro: una malinconia quasi luminosa, una nostalgia che nasconde una speranza, come una pioggia lieve che non copre un sole timido.
A livello compositivo accordature aperte malinconiche e ariose incontrano cambi di tempo e di mood improvvisi, brani che rifuggono una struttura classica per lanciarsi in evoluzioni inaspettate: i crescendo del post rock, uniti all’emotività del midwest emo incontrano una guizzante imprevedibilità math rock. Ma la vera particolarità di questo album e di questo progetto è la coralità con cui ci si è approcciati alle voci di questi brani. Una formazione senza frontman fisso che ha fatto delle collaborazioni la sua cifra stilistica, nell’album oltre a vari membri della band cantano Tommaso Brignoli (ora attivo con il progetto Izaya, precedentemente nei Poets Were Wrong), Last//Saigo (pseudonimo di Alessandro Atzei, anche voce dei Carthago) e Luca Giuseppe D’Aloia e Mario Rizzotto dei Radura. Anche la scelta di mantenere il lavoro bilingue, con alcuni brani in italiano e alcuni in inglese è avvenuta in modo accidentale nel momento in cui ci si è resi conto che alcune bozze in italiano avevano ormai preso un loro senso coerente e definito.