Di Adriana La Trecchia Scola
Come declina uno pseudo-mito dei tempi andati. In pratica il classico esempio del finto buono, che in un paese come l’Italia dove basta mantenere le apparenze sussiste benissimo. Il “buon” Lorenzo e’ sempre stato cosi’ positivo, scanzonato, energetico per cui da ragazzini era “forte” per definizione. Crescendo e’ sembrato maturare sposando (direi per convenienza) temi importanti di inclusione, rispetto, tutela. Anche le sue canzoni si sono fatte piu’ poetiche, e varie lo sono veramente. Tuttavia ha anche assunto da tempo questo ruolo da impegnato (da santone apocalittico all’inizio, adesso da pirata del mare nostrum!). Il punto e’ che nel panorama musicale odierno non reggerebbe la concorrenza dei vari rapper, percio’ tocca “inventarsi” qualcosa (tipo marmellata pseudo-politica, siamo li’). In realta’ la sua musica allegra, inconsistente, facile-facile si puo’ anche considerare una versione contemporanea del Morandi nazionale. Insomma non bisogna per forza creare delle opere d’arte, ma evitare di fare scena siii! Il buono che non lo e’, ma lo fa, non va bene! Cosa si fa per i soldi, tanti che ci “fanno stare bene”. Cmq le critiche contro Jova sono ferocissime, un po’ troppo. Cosi’ si potrebbe cadere in un altro vizio italico: l’invidia rancorosa verso chi ce l’ha fatta (in un modo o nell’altro). Siamo tutti smaniosi di polemiche, ancora e ancora…