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Le perle di calciopoli che nessuno ricorda

Le perle di calciopoli che nessuno ricorda. In questi giorni è andata in giudicato, presso il tribunale di Milano, la sentenza che assolve il sottoscritto e condanna Gianfelice Facchetti , che mi avevava querelato per diffamazione, rendendo un servizio a chi è tuttora alla ricerca di una verità palese ma tenuta volutamente nascosta. La sentenza della Corte di Appello di Milano (2166) conferma che il presidente dell’Inter (faceva lobbing con gli arbitri) mentre il Procuratore Figc, dr.Palazzi, attesta che l’Inter, per il comportamento illegale del suo presidente, era passibile di art.6, cioè di illecito. Con questa sentenza il Tribunale di Milano ha dimostrato una diversità di giudizio rispetto a Napoli dove si è andati contro la Juve a prescindere, escludendo tutte le altre società, con lo scopo di dimostrare che qualsiasi cosa la faceva solo la Juve. Ancorché non facesse nulla di illecito e la sentenza del Processo Sportivo lo dimostrò “campionato regolare, nessuna partita alterata “. Una sentenza questa di cui hanno dovuto prendere atto tutti, Cassazione compresa. La via di uscita più normale era di spostare allora l’attenzione sul (condizionamento del campionato) considerato il potere di cui era accreditato lo scrivente, che portò ad ipotizzare il reato a (consumazione anticipata), come dire che è comunque passibile di reato chiunque possa pensare una cosa…anche senza metterla in atto, tanto da sembrare quasi una condanna del pensiero. Magari poteva essere usata la parola “competenza”, al posto del ”potere”, ma non avrebbe reso allo scopo. Nonostante che, proprio quella competenza, avesse giovato al movimento calcistico nazionale, visto che l’Italia proprio in quel periodo si è laureò campione del Mondo e nella finale, sia nell’una che nell’altra squadra, giocavano molti giocatori bianconeri. Per far capire la valenza della mossa di escludere le altre società dal processo, basta, ad esempio, citare la norma dello statuto federale che prevedeva la possibilità di colloquiare con i designatori, naturalmente non come fece il presidente dell’Inter quando chiese a Bergamo di intervenire sull’arbitro Bertini perchè si adoperasse per far vincere la sua squadra nella partita di semifinale di Coppa Italia contro il Cagliari. Queste cose chi vi scrive non le ha neppure mai pensate, perchè la sua squadra non aveva bisogno di aiuto. Questa intercettazione sta agli atti nella sentenza di Milano, mentre a Napoli il Pm Narducci per molto tempo aveva addiritturasostenuto che non esistessero telefonate dei nerazzurri, venute poi fuori soloperchèquei dirigenti colloquiavano con gli indagati. Dal canto suoil maggiore Auricchio, l’investigatore, aveva provveduto a respingere il guardalinee Coppolache voleva andare a denunciare il condizionamento dell’Inter per la squalifica di Cordobain occasione della gara Inter-Venezia. La risposta di Auricchio: “A NOI L’INTER NON INTERESSA”

Mentre al sottoscritto, per un colloquio con Bergamo, per lamentarmi dell’arbitraggio di De Santis a Palermo, tirarono fuori la famosa”grigliata”, perchè, nell’occasione, il designatore mi fece presente le difficoltà e mi chiese un parere. Io gli parlai degli arbitri più in forma e lui fece tra l’altro diversamente. Ciò nonostante fu coniato il termine di colore “la GRIGLIATA”. Nella stessamaniera in cui venne reclamizzato il sequestro Paparesta, poi smentito dal tribunale di Reggio Calabria e dall’arbitro stesso.

D’altra parte se fosse stata contestualizzata la telefonata di Bergamo a Galliani, dopo che il Milan fu sconfitto a San Siro dalla Juve che vinse il campionato “DOTTORE A CASA MIA ABBIAMO PIANTO, SIAMO DISPIACIUTI,NON AVREI MAI PENSATO CHE LA JUVE POTESSE VINCERE A MILANO CON COLLINA (quello che disse a Meani.. a mezzanotte dalla porta posteriore..etc). O quella che sempre Galliani, presidente della Lega , fece al suo dirigente addetto agli arbitri, Meani, in occasione della partita da recuperare per la morte di Papa Wojtyla.” Moggi e Capello volevano spostare la partita di un giorno, io l’ho spostata di una settimana così potremo recuperare KAKA, infortunato, per la partita di Siena”. Tutti avrebbero capito che il Presidente di Lega curava i propri interessi essendo V.Presidente Esecutivo del Milan, e non certamente quelli della Juve. E avrebbero anche potuto capire che il designatore Bergamo tutto poteva essere tranne che un nostro sodale. Per lo stesso motivo non si è tenuto conto delle telefonate del Presidente Federale Carraro quando disse a Bergamo in occasione della partita Inter-Juventus del 28 settembre 2004: ”telefona a Rodomonti (era l’arbitro della partita) e digli che non faccia favori alla Juve , magari a chi sta dietro (Inter). Oppure quando, per perorare la causa di Lazio e Fiorentina in lotta per la retrocessione disse a Bergamo :” a te sembra che non diano retta (gli arbitri ?), la prossima volta lo faccio direttamente. Domenica la Lazio va a Milano e non si può far niente, ma dopo deve essereaiutata e neppure la Fiorentina può retrocedere perchè sarebbe un danno per il campionato”. Se fosse stato tenuto conto di queste intercettazioni tutti avrebbero capito chi cercava di condizionare il campionato sia in testa (contro la Juve) che in coda (a favore di Lazio e Fiorentina). Così come non si tenne conto del comportamento di Gianni Petrucci , Commissario della FIGC (Qualche anno prima dg della Roma) quando fece cambiare in corsa le regole degli estracomunitari , addirittura nella settimana che precedeva Juve-Roma, permettendo alla squadra romana di poter utilizzare Nakata che fece un gol e l’assist per il secondo conseguendo un pareggio che portò la Roma a vincere il campionato 2000-2001.

A voi, amici lettori, le conclusioni, un grazie a Gianfelice Facchetti per averci dato questa opportunità.

(Luciano Moggi)

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