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L’importanza di avere un piano B

L’importanza di avere un piano B

Articolo di Ben Alessandro Magno Croce

La Juve vista con la Roma, inutile girarci intorno un pochino ha deluso. Ha deluso soprattutto chi pensava che sarebbe stata una cavalcata trionfale da qui a Giugno viste le belle vittorie contro Como e Verona. Tuttavia è assai normale che una squadra costruita quasi interamente da capo, avrebbe avuto qualche problema di alti e bassi. Qualcuno ha tirato fuori il mantra: ”sembrava la Juve di Allegri”. Sbagliando. Della Juve di Allegri c’era esattamente lo stesso che c’è stato nelle due partite precedenti, ovvero una ottima attenzione alla fase difensiva e il non rischiare assolutamente nulla per quanto riguarda il portiere Di Gregorio. Per il resto la Juventus ha giocato esattamente come nelle partite precedenti. Grande palleggio. Grande ampiezza di gioco cercando di occupare tutto il campo. Grande riaggressione sulle palle perse. Di diverso c’è stato l’avversario che , evidentemente ci ha studiato bene, e non ci ha dato soluzioni offensive. Di contro una Roma diciamo alla fine molto provinciale che è venuta a Torino a prendersi un buon pari non creando nulla ma rischiando relativamente poco. Sono state chiuse tutte le linee di passaggio ai nostri avanti tanto che spesso siamo dovuti ricorrere a ricominciare l’azione da dietro per cercare di ”aprire” la Roma, cosa che qualcuno ha interpretato come stare bassi.

È mancato come si suol dire, un piano B. La Juve ha suonato lo stesso spartito dall’inizio alla fine senza trovare il bandolo della matassa. È molto probabile che se con le poche occasioni avute ( un paio a Vlhaovic una a Yildiz), si fosse sbloccata la partita, probabilmente si sarebbe visto un gioco migliore. E a questo proposito sottolineo come anche nelle precedenti la Juve sullo 0-0 non fosse stata così trascendentale mentre poi si era scatenata dopo il vantaggio. Ma questo è un aspetto che bisogna migliorare.
Tutto normale dicevamo, consigli a Motta difficili in questo momento dargliene. L’unica cosa che posso dire e che forse anche altri hanno notato, la squadra con le sostituzioni ha alzato il tasso tecnico non di poco anche se Koopmeiners è apparso ancora lontano dalla forma. L’olandese Conceicao e Douglas Luiz però una volta dentro hanno migliorato sensibilmente la manovra. Forse questo Motta lo dovrebbe considerare a discapito di questa linea verde che forse non è così pronta per grandi palcoscenici come hanno cercato di farci credere. Ora il Come e il Verona sono sicuramente squadre di forza minore a una Roma che nonostante sia partita male resta una squadra che si qualifica per le coppe e ultimamente qualcosa ha raccolto anche in Europa.

Motta predica pazienza e ha ragione da vendere, ma anche lui è bene che cerchi di stupirci meno con trovate audaci di cui non ne sentiamo grandemente la necessità, e mandi in campo la migliore formazione possibile. Non c’è ricetta migliore di quella di vincere le partite. Alla Juve ancora di più. Io ho pazienza sicuramente, ma il popolo bianconero non brilla per questa qualità.

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