Tolleranza zedda, quello che Heriberto non disse.
Rientriamo dalle ultime uscite europee in Champions con quattro vittorie su quattro, delle belle imprese che ci dovrebbero inorgoglire e far riflettere sul valore del calcio italiano, da tanti punti di vista.
Gioire assieme aiuta a ricompattare le società e le loro tifoserie, e offre uno stimolo per il ricambio di una FIGC ormai asfittica.
È un occasione da cogliere, e non sarà facile, sopratutto per i tifosi, involutosi ormai da molti anni in un perenne tifo-contro pieno di rancori, sospetti e complotti.
Non sarà facile essere di supporto a squadre e popoli delle curve con le quali si compete in maniera estrema a livello nazionale.
Si tratta di una possibilità, quella di poter rivedere al vertice del calcio mondiale la gente festante con il tricolore in mano, individui che esaltano la potenzialità di una nuova vittoria della Nazionale italiana, un paese capace di unirsi nuovamente nell’urlo di un Tardelli che ci porta verso la coppa del mondo.
Ne beneficerà la malattia della esterofilia che ci ha contagiato guardando troppo calcio alla tv, trascurando i campetti di periferia e i campionati minori.
Chissà se queste vittorie possono ricordare che il calcio è pur sempre uno sport, e come tale va vissuto.
(Heriberto Herrera)
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