Articolo di Carla Murialdo
Ogni tanto cambio genere e mi piace scoprire anche nuovi autori. Il libro è ambientato nel 1943 in Sicilia durante la seconda guerra mondiale. Cristina è una bambina affetta da poliomielite; un futuro già segnato poi a causa di un bombardamento di Palermo perde anche la casa e si trasferisce con tutta la famiglia in quella della nonna. Il destino non le risparmia niente, il periodo è difficile, ma per fortuna una famiglia benestante si prenderà cura di lei. Un romanzo forte che ti segna e ti fa immedesimare con la protagonista. Una storia di donne forti, molto diverse fra di loro, ma che vogliono cambiare il loro destino. Brava la scrittrice che ha rappresentato queste donne che hanno consapevolezza del fatto che se vogliono cambiare qualcosa devono partire da loro stesse.
1943
In una Palermo devastata dai bombardamenti degli Alleati, la dodicenne Cristina, affetta da poliomielite, perde la propria casa nell’antico quartiere dell’Albergheria e con la famiglia è costretta a rifugiarsi in casa della nonna, in periferia.
Nel racconto, che segue la crescita della protagonista lungo un arco temporale che ci porta al 1970, le vicende e le violenze della Storia s’intrecciano con quelle di cui è vittima Cristina. La sua ancora di salvezza è rappresentata dalla profonda amicizia con la cugina Franca e con la ricchissima marchesina Laura Betalli, colta e femminista ante litteram.
Tra mille difficoltà, eventi bellici, letture, sorrisi, musica, paure, orrori e prime esperienze sentimentali. le tre ragazze realizzeranno le proprie aspirazioni,e Cristina riuscirà, grazie alla sua caparbietà e alla sua passione per l’arte, a trovare il riscatto umano a cui aspira. Una storia di speranza e resilienza.
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