Articolo di Luigi Lencioni
Si parla molto di Zlatan Ibrahimovic come nuovo giocatore del Milan già a Gennaio, dopo che lo svedese ha salutato gli States con un post da divinità. L’ attaccante potrebbe tormare in Italia con un contratto di 6 mesi più opzione per il secondo anno. L’ aspetto economico sembra risolvibile con il giocatore che si ” accontenterebbe” di 3,5 milioni per sei mesi. L’ altra ipotesi è il ritiro, ne sapremo di più a breve. Ibrahimovic è un attaccante fantastico e dalla giusta personalità per prendersi la squadra rossonera per mano, grazie anche alla sua esperienza. Ma questo non può bastare e non risolve i problemi del Milan che sono molti e piu importanti. La squadra non ha molta qualita’ e sembra in depressione continua e prolungata con i risultati che non arrivano nonostante il cambio allenatore. Pioli sta facendo peggio di Giampaolo. Occorre guardare in faccia la realtà e pensare a salvarsi. La classifica parla di zona retrocessione e serve almeno combattere con i denti. La fatica nel battere le squadre sulla carta piccole, è enorme. Occorre prendere consapevolezza della situazione. Non c è leader solo buoni giocatori, nessuno dei quali ha vinto niente e la paura incombe. La società con Maldini e Boban che guadagnano più di ogni giocatore, ed i risultati, le scelte di mercato e tecniche, non sono state indovinate. Manca una logica con Elliot che sembra interessato solo a trovare un compratore. Lo stadio, la possibilità di costruirne uno, renderebbe piu’ semplice una cessione che sembra l’ unica salvezza. Il Milan è in caduta libera e pieno di debiti, che costringeranno a vendere almeno un pezzo pregiato, e già non sono tanti. Suso e Donnarumma sono i maggiori indiziati. Comprare svincolati o giocatori senza alcun criterio peggiora le cose. Va bene una filosofia basata sui giovani, ma che siano validi. Pensare al costo di Paquetà e Leao mette i brividi. La Champions sembra un miraggio ed anche l’ Europa minore irraggiungibile. Trovare sul mercato giocatori esperti e vincenti disposti a trasferirsi a Milano sembra difficile. Il non giocare le coppe è un grandissimo handicap e l ‘ insicurezza societaria peggiora le cose. Ibra potrebbe essere il leader ma da solo non basta. Gli anni, 38, cominciano a pesare ed alla fine nemmeno lo svedese ha mai vinto tanto. Negli Usa dove viaggiava ad una media di un goal a partita non è riuscito ad aggiudicarsi nessun trofeo. Una mossa pubblicitaria non serve a nessuno, il Milan deve ritrovarsi e risalire piano piano la corrente con un idea ed un progetto che sembra non esserci. I fuoriclasse del passato non bastano per acquistare giocatori e vincere le partite. Boban e Maldini sembrano delle figurine inutili come l ‘ amministratore delegato che si interessa solo ed esclusivamente di soldi, dei conti che devono tornare. Peccato che guadagni quanto o più del capitano. Tanta confusione e la certezza che ancora non abbiamo visto la fine. Gattuso è il grande rimpianto ma da persona intelligente aveva capito tutto ed è scappato anche se a malincuore.
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