Non hanno mai giocato insieme, ma Morata e Higuain sono sempre stati accomunati. Entrambi lanciati in Europa dal Real Madrid, Gonzalo Higuain e Alvaro Morata si sono alternati nel sostituirsi l’un l’altro durante le sessioni di mercato. Nel 2013 il Pipita lascia le Merengues, dove in 6 anni segna 107 goal in 190 presenze, per dirigersi verso il Napoli. Durante la sua avventura partenopea, al Real viene fatto giocare proprio Morata, un attaccante molto diverso da Higuain, che nella stagione 2013-2014 con i blancos vede con maggiore costanza il campo da gioco.
Uno arriva, l’altro parte: una situazione che continua nell’esperienza juventina di entrambi. Nel 2016 il Pipita passa dal Napoli alla Juventus, e nello stesso anno è Morata a lasciare il club bianconero, direzione ancora una volta Real Madrid, squadra in cui sotto la guida di Zidane da inizio a una grande crescita. Per trovare più spazio Morata lascia il Real e decide di andare al Chelsea ma dopo un anno e mezzo trascorso in terra Blues, L’ex Juve decide di tornare in Spagna, sponda Atletico. Al Chelsea chi approda invece? Proprio Gonzalo Higuain. Ogni 3 anni è una storia che si ripete: due attaccanti molto diversi tra loro per caratteristiche che viaggiano su due destini paralleli.
Il Chelsea dunque decide di puntare sul Pipita, che potrebbe essere l’arma giusta da affiancare o da alternare a Giroud. “Abbiamo dei problemi negli ultimi 15-20metri di campo in attacco, e anche dei problemi con gli attaccanti” Queste le parole di Sarri al termine del pareggio casalingo con il Southampton. La società si sta muovendo bene per cercare di migliorare il reparto offensivo (già l”arrivo di Pulisic a giugno è un buon segnale) e Higuain potrebbe essere il volto nuovo che serve al Chelsea.
Un numero nove ottimo ad attaccare gli spazi stretti, ma che ha ancora bisogno di tempo per riprendersi da un calo di prestazioni che ha avuto in questi ultimi anni. Se Higuain riuscisse a inserirsi bene nell’ambiente Chelsea allora i Blues potrebbero ritrovare una punta dai piedi d’oro che attendono da parecchio tempo: da Schevchenko a Torres, da Demba Ba a Diego Costa, gli attaccanti passati per Stamford Bridge che non rispondono al nome di Drogba non hanno mai avuto tanta fortuna in Inghilterra. L’ultimo è stato proprio Alvaro Morata, che invece stavolta passa all’Atletico Madrid.
L’ Ariete, come viene soprannominato, aveva iniziato nel miglior modo possibile la sua avventura al Chelsea, che sembravano ormai aver trovato l’ attaccante giusto. Tuttavia dopo il primo anno con Conte, non ha più trovato costanza e continuità. Morata è un attaccante versatile, un mago dell’ area di rigore, abile sul lungo grazie alle sue formidabili doti fisiche e capace di essere eccellente sul primo controllo. Ecco perché è stato provato con tantissimi giocatori diversi con cui fraseggiare e soprattutto in tanti ruoli differenti. È obbligo aggiungere tra le altre cose anche una grande evoluzione davanti alla porta: Morata con Conte segnava il 30% delle reti di testa, alla Juventus la sua percentuale realizzativa era del 17%. Pregi ma anche difetti: l’ex Real nella sua esperienza inglese ha sempre avuto problemi spalle alla porta, con i difensori colossali della Premier che gli mettevano parecchia pressione, facendogli sbagliare parecchi controlli.
Morata e Higuain dunque cambiano completamente contesto, stravolgendo il loro percorso calcistico. Forse il Pipita potrà trovare la pace con il suo vecchio mentore Maurizio Sarri, mentre Morata potrebbe trovare la propria redenzione ancora una volta a Madrid, stavolta sponda Atletico. E chissà se tra 3 anni i due si passeranno il testimone per l’ennesima volta.
(Elia Pelizzari)