Interviste

MUSICA D’IRLANDA Intervista a Giacomo Sovrani

A cura di Riccardo Gramazio_Ricky Rage

Prendete un’isola, l’Irlanda, passeggiate per le strade e collezionate un bel po’ di splendidi itinerari. Poi, già che ci siete, entrate in qualche pub, ascoltate la musica del posto, magari acquistate qualche disco e immergetevi a pieno nel sound della tradizione. Bene, adesso tornate a casa, e se avete uno strumento da suonare, possibilmente un violino, un bel violino, provate a ricreare le atmosfere di Dublino o, che ne so, di Cork, di Belfast. Giacomo Sovrani ha fatto più o meno questo per realizzare il suo ottimo esordio Irish Tunes, un disco che aveva nel cuore e nel cassetto, un disco che oggi possiamo finalmente ascoltare. Brani popolari e due inediti per il violinista ferrarese già attivo nei Cut Yena, band che abbiamo avuto il piacere di conoscere tempo fa. Ecco allora qualche domanda per lui…

 

Ciao, Giacomo, bentornato sulle nostre pagine. Questa volta però sei qui per presentare il tuo primo lavoro da solista, un omaggio più che generoso alla musica e alla cultura irlandese. Irish Tunes è un disco che dovevi per forza comporre e suonare, vero?

 

Ciao, Riccardo, di tempo ne è passato e tante cose sono cambiate. Irish Tunes è quel disco che era dentro di me da tanto tempo, ma per il quale non era ancora scattata la scintilla. Sentivo da tempo il bisogno di farlo e, quando quella scintilla tanto attesa è scattata… Eccomi qui, e sono davvero felice di essere riuscito a completare questo mio primo lavoro.

 

Nel disco sono presenti pezzi appartenenti alla tradizione, ma anche due brani inediti. In sostanza, dopo aver studiato e accolto le sonorità dell’isola hai deciso di dire la tua. Spiegami un po’ come sono nati i pezzi in questione…

 

Questi due brani inediti sono nati da un profondo ascolto dei brani tradizionali da te citati. Mi sono lasciato ispirare da tantissimi artisti irlandesi e non, in particolare da Flogging Molly e Dropkick Murphys, che stranamente appartengano all’irish punk americano. I miei brani non hanno nulla di irish punk, ma devo molto a loro per la stesura di quelle melodie.

 

E per quanto riguarda la scelta dei brani popolari? Hai setacciato gli archivi?

 

Beh, sì, più che setacciare gli archivi ho cercato di fare una scelta accurata, scartando i brani fatti e rifatti. Ho scelto quelli che più mi piacevano.

Quanto ti senti vicino all’Irlanda? Non parlo soltanto di percorsi sonori. Penso che per entrare nel cuore di quella terra siano necessarie anche particolari attenzioni di natura storica. Insomma, per raccontare un luogo bisogna obbligatoriamente cononoscerlo…

 

L’Irlanda mi è sempre piaciuta, da quando vedevo le foto delle scogliere sui libri. Da bambino ho sempre sognato di vivere in una casetta sperduta da quelle parti. Mi sento molto legato musicalmente, mi piacciono tantissimo i brani della loro tradizione e grazie a essi ho trovato quello che più mi piace suonare con il violino da quando ho abbandonato il repertorio classico.

E veniamo al violino, allora, al tuo violino. Come ti sei avvicinato allo strumento e quanto hai potuto imparare nel corso del tempo? Sei giovanissimo, eppure di passi in avanti ne hai fatti…

 

La storia con il mio violino è molto particolare, ho iniziato a undici anni alle scuole medie, poi ho intrapreso la strada del conservatorio, che ho dovuto lasciare per grosse divergenze tra me e la mia insegnante. Da lì non sono più riuscito a suonarlo. Dopo uno stop durato diversi anni nei quali ho suonato altri strumenti, ho deciso di riprenderlo in mano e sono contento del percorso che ho intrapreso. Ho capito che alcune cose non le volevo più fare e altre cose invece le volevo portare avanti, cercando di ampliare le mie conoscenze sempre di più.

 

Come è stato prodotto Irish Tunes?

 

Irish Tunes nasce in cameretta, registrazioni su registrazioni tutte buttate via una dopo l’altra. Nel post pandemia sono riuscito a farmi un home studio ben attrezzato e mi sono occupato io delle registrazioni. Avevo già idea di quali strumenti inserire nei vari brani e di come strutturarli. Dei mix e del master se n’è occupato Paolo Martorana di SetteTre Music che distribuisce anche il disco.

Chi ha lavorato con te durante le registrazioni?

 

Ho avuto modo di suonare con due ragazzi bravi, davvero molto talentuosi, oltre che miei amici.

Luca Boaretti si è occupato delle tracce di chitarra e di basso, mentre Edoardo Alessio si è occupato di registrare i flauti (low e tin whistle) su King Of The Fairies.

 

Impossibile non parlare anche dei Cut Yena, band che apprezzo moltissimo e che ti vede protagonista. Quanto è stato difficile portare avanti due progetti paralleli?

 

In realtà portare avanti i due progetti paralleli non è stato così difficile, Irish Tunes è un lavoro personale per il quale nessuno mi ha dato delle tempistiche o delle scadenze varie, quindi, se non avevo modo di registrare, non era un problema. Ci ho messo tutto il tempo che ho voluto, in più causa pandemia, non potendo suonare fuori, il tempo c’è stato.

 

Quali sono i brani del disco che preferisci? Prova a sbilanciarti…

 

La scelta è molto difficile. Sicuramente il mio preferito è Barkin Behind The Pub, il secondo singolo, lo sento mio, suona come voglio io e mi piace tantissimo. Un altro brano è Swallowtail Jig, lo abbiamo unito a Irish Washerwoman per creare un set un po’ più lungo e, secondo me, è fantastico.

 

Sono sicuro che prossimamente ti rimetterai al lavoro. Sbaglio o ci hai preso gusto davvero?

 

Ci ho preso proprio gusto e c’è già qualcosa che bolle in pentola. Spero di poterti risentire a fine anno con qualche novità perché ho grandi idee!

Chi sono gli artisti di riferimento, quelli che ti hanno permesso di comprendere la scuola irlandese? Dai, passami qualche nome da ascoltare senza ma e senza sé…

 

Sicuramente devo molto a violinisti come Martin Hayes, Kevin Burke, Liz Carrol e Alasdair Fraser. Tanti gruppi mi hanno ispirato e accompagnato nei vari ascolti come i Dubliners e i Pogues, per citare i più famosi, ma anche in Italia ho trovato molta ispirazione, dai Lennon Kelly e i Rebel Poets di Andrea Rock.

 

Attività live? Cosa hai intenzione di fare, per promuovere Irish Tunes?

Sto promuovendo Irish Tunes principalmente tramite social, “che lo streaming sia con voi”. Verso autunno ci saranno altre novità sempre legate a Irish Tunes. Non escludo di portarlo fisicamente in giro, come dicevo qualcosa bolle in pentola, ma ancora non dico nulla…

 

Saluta i lettori di MDN, lasciandoci magari i tuoi link… Anzi, senza magari…

 

Un saluto a tutti i lettori, grazie a te Riccardo dell’intervista e spero che vi possa piacere Irish Tunes tanto quanto piace a me! Mi potete trovare su Facebook e Instagram come Giacomo Sovrani e seguirmi su spotify ai seguenti link. Grazie ancora a tutti!

Qua cis Ono tutti i link utili per seguirmi: https://linktr.ee/Jack__svr

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