Articolo di Alessandro Magno
Juve Genoa è andata. Devo dire che io ci ho visto dei miglioramenti. Un tempo , il primo , molto bene. Il secondo al netto di 15 minuti molto male, in cui abbiamo fatto di tutto per buttare alle ortiche anche questa vittoria, dopo i cambi, l’abbiamo ripresa in mano e condotta senza troppi patemi. E lo so, non siamo stati affatto perfetti e quei 15 minuti vanno limati, come va aggiustata la mira per quanto riguarda ancora le occasioni clamorose che sprechiamo, ma vincerle contro Napoli e contro Genoa, mi voglio sbilanciare e illudere che sia un segnale. Forse la squadra è più determinata ora? Chissà! Forse qualcuno ha capito che il posto non è così scontato, come non lo sarà la permanenza alla Juventus, men che meno se dovesse sfuggire l’obiettivo della qualificazione in Champions.
C’è stata la polemica di Ronaldo. Non capisco davvero come facciano i tifosi della Juventus ad esser così ingenui da cadere nelle trappole ormai dei commentatori. Sia a Sky che a Mediaset o in RAI dovremmo esser ben abituati alla linea editoriale contro-Juve. Anni e anni di telecronache faziose non hanno insegnato nulla evidentemente. Oltretutto Trevisani e Adani già durante la partita avevano dato il meglio di se, tipo quando si sono fatti una risata su Perin che si è ”rubato” un calcio d’angolo nostro. Immagino fosse stato Buffon o Chiellini, i sermoni sulla correttezza, la lealtà e altro. Per Perin invece grasse risate. Questo per quanto riguarda la maglia lanciata ad un raccattapalle, per quanto riguarda l’atteggiamento sempre ”iracondo” di Ronaldo mi sembra che qualcuno non conosca Ronaldo o sia caduto dal pero oggi. Il portoghese non è mai stato un mostro di simpatia in campo. E’ sempre stato questo: lagnoso, musone, parco di sorrisi. Ma ve lo siete dimenticati da avversario? Che poi detto fra noi a me frega che segni. Ne sono passati di giocatori e di allenatori alla Juventus, che non è che fossero dei simpaticoni. L’ultima volta che eravamo simpatici erano i tempi di Cobolli Gigli. Dio ce ne scampi.
E veniamo all’Atalanta. Se Atene piange Sparta non ride. Non sono in un brillantissimo momento neanche loro, anche se vincono. Contro la Fiorentina hanno rischiato grosso ed erano in doppio vantaggio come noi col Genoa. Gli mancherà Romero. Gasperini sarà probabilmente squalificato per al solito, aver fatto il fenomeno, questa volta all’antidoping. Non è il caso di sottolineare che è un squadra che patiamo particolarmente. Negli ultimi anni nessuno più di Lazio e Atalanta ci ha messo tanto difficoltà. Il nostro futuro passa da Bergamo. Perdere sarebbe complicato. Inoltre c’è da fare le prove per la finale di coppa Italia che ci vedrà affrontare proprio i bergamaschi. In questa stagione un poco amara vincere o non vincere la Coppa Italia può fare una grande differenza.