Di Adriana La Trecchia Scola
“Avere una salda reputazione,non conosco sconfitta piu’ penosa”.Questa tagliente affermazione di Cioran e’ fortemente esplicativa.A cosa servono i premi letterari o in generale i premi agli artisti?Il premio Nobel per la letteratura non ha nessun senso.Il grande Paul Leautaud “In quanto scrittore sono sempre stato sordo all’ ambizione,all’ esibizione,alla reputazione,all’ arricchimento.Mi interessa soltanto una cosa:il piacere.Questa parola rappresenta per me il motore di tutte le azioni umane.Non intendo essere un folle,un profeta,un riformatore.Preferisco restare spiritoso,ironico,irridente”. “Ho vissuto soltanto per scrivere.Ho sentito,sperimentato,visto,udito,provato sentimenti e conosciuto persone per scriverne.Ho preferito la scrittura alla felicita’ materiale,alla facile reputazione.Ho spesso sacrificato i piaceri del momento,i piu’ segreti amori,la felicita’ di poche creature,per scrivere cio’ che volevo scrivere.Di questo conservo la piu’ profonda gioia”.Uno scrittore che voglia dirsi tale scrive per una urgenza interiore,per affrontare i propri demoni,per dare un senso al mondo,non per ricevere premi.Semmai vuole arrivare al pubblico piu’ vasto per avere popolarita’ e fregarsene dell’ accademia.Sempre Cioran “Non mi faccio illusioni…su questo detestabile e ripugnante fenomeno che e’ la cultura ufficiale.So che e’ vecchio come il mondo,e che oggi ci opprime come non mai.Ma trovo rivoltante che tale fenomeno non sia stato svalutato a dovere,che non ne abbiano svelato a sufficienza la nullita’ e i limiti.Nella cultura ufficiale,tutto conta eccetto la creazione”.Ancora “ignora tutto cio’ che rappresenta lo spirito,la disposizione personale,la creazione.La cultura ufficiale e’ una contraddizione in termini”. “Ogni cultura ufficiale non fa altro che snaturare le autentiche creazioni collocandole su un piano derivato.Questo desiderio di oggettivita’ in fondo non e’ che l’ espressione di una incapacita’ e di una sterilita’ interiore.Ogni cultura ufficiale e’ una cultura di didatti e di mediocri che non riescono a superare la loro epoca”. Il premio Nobel per la letteratura recentemente assegnato alla francese Annie Ernaux ne conferma lo stampo ideologico e geopolitico,nel senso che risponde pienamente al canone del politicamente corretto.L’ autrice e’ assodata e prolifica,ma soprattutto “impegnata” nel sociale avendo trattato un tema adesso “caldo” come l’ aborto.In un certo senso era un premio annunciato dato che l’ anno scorso il Festival del cinema di Venezia ha conferito il Leone d’ oro al film L’ Evenement tratto dall’ omonimo romanzo autobiografico dell’ Ernaux.In realta’ nel caos odierno privo di significanti se non quello del profitto succede maggiormente di fare riferimento al passato (al suo pregnante valore) per dare una patina di originalita’ al presente.La vita scorre e va avanti ma c’e’ sempre qualcosa che ci tira indietro a ricordare cio’ che e’ stato.Aveva ragione l’ io narrante nel Grande Gatsby di Fitzgerald:”Cosi’ continuiamo a remare,barche controcorrente,risospinti senza posa nel passato”.Una poesia del presidente Mao dice:”La vita,come le acque,scorre nel passato!”.Oggi e’ superato il moderno,il postmoderno e si cerca l’ attuale,ma cio’ avviene attraverso la continua rielaborazione del passato.Soprattutto non ci sono piu’ ideologie che illudono circa un cambiamento positivo.Bisogna solo cavalcare l’ onda nel modo “migliore” per ottenere il massimo beneficio. “All’ assenza,che avrebbe dovuto essere un dovere e un’ ossessione,abbiamo sostituito l’ evento:ora,ogni evento ci intacca e ci corrode,poiche’ non si produce se non a scapito del nostro equilibrio e della nostra durata.Piu’ il nostro avvenire si restringe,piu’ ci lasciamo cadere in cio’ che ci rovina.La civilta’,che e’ la nostra droga,ci ha talmente intossicati che il nostro attaccamento ad essa presenta i caratteri di un fenomeno di assuefazione,mescolanza di estasi e di esecrazione”(Cioran).
Ecco un outsider della musica contemporanea:l’ americano (ma con probabili origini italiane) Alex Giannascoli.Questo suo ultimo album,God Save the Animals,esprime un certo pessimismo per come sono le cose della vita,belle o brutte.Allo stesso tempo fa riferimento a un dio laico che puo’ darci la forza necessaria per affrontarle.
https://music.youtube.com/watch?v=xT6FV4JjBjw