L’annuncio del cessato rapporto fra Juventus e Marotta giunto come un fulmine a ciel sereno dopo il big match col Napoli, ha scatenato diverse reazioni. Pfff sai che terremoto.
Ai più è risultato come uno shock: ma come, il super dirigente galattico liquidato come una massaia?
A molti come un normale avvicendamento societario: succede nelle grandi aziende.
A pochi come l’effetto CR7: la nuova dimensione ultraplanetaria richiede un commerciante di polpette e non un impiegato addetto alla tratta dei calciatori bianconegri.
A me come l’accantonamento della vecchia bicicletta del padroncino Agnelli. Ma perché il taccagno si è disfatto dell’affidabile seppur vecchio ferro? Perché il manager di scuola famigliare quando trova l’amante figa la acchiappa al volo in attesa che ne passi una migliore. Un po’ come noi donne che ci innamoriamo degli uomini ricchi o per par condicio come voi maschi che sbavate alla prima zoccoletta (che poi si innamorerà di un ricco).
Marotta è stato la moglie fedele monotona, scaricata dalla vincita alla lotteria. Edulcorando, il buon Beppone è stato un impiegato delle pratiche a scadenzario, per l’azienda di certo non un creatore di valore.
Antonio Conte e la sua banda di sfrontati hanno creato quel valore che ha trainato l’azienda tutta verso l’immenso che oggi pare a portata di mano. Eccheccazz
Quando è stato chiamato a dirigere ha assunto Del Neri, uno che difende a zona sui piazzati, ma per favore.
Dopo quello sciagurato episodio è stato relegato a portavoce della società, capace perfino di emulare il rosicone milanese nel post Monaco; manco a recitare è stato capace.
A proposito di direttore, quando parlava Moggi parlava la Juve, autorevole diretto innovativo spaccone.
Quando parlava Marotta parlava Marotta, contorto servile ridicolo. Destava compassione pure agli haters i quali non gli hanno mai dato del ladrone e per un bianconero essere considerato simpatico è una sconfitta, anzi la sconfitta. Lui è riuscito, imperdonabile.
Lo immaginavo rispondere al telefono “sono Marotta in cosa posso esserle utile?”. Per carità.
Quando sentivo alla tv “mancano 24 ore alla chiusura del mercato, vediamo Marotta cosa estrarrà dal cilindro” speravo che quel tempo fosse già finito.
Un’aquila da pollaio, suvvia, i tanto decantati affari del siglo giuventino mica sono opera sua. Esempi?
Pogba deciso dall’asse Raiola-Nedved, Pirlo ha fatto da sè come suo solito, Tevez deve ringraziare l’esplosione incontrollata di libido BB, i parametro zero tali per definizione, dulcis in fundo CR7 lo ha letto sui giornali.
L’unico suo acquisto Borriello sperando gli passasse, rigorosamente aggratis, qualche suo scarto di letto.
Chi mi ricorda Giuseppe? Il voyeur nel film Monella di Tinto Brass.
Sulla lettera di licenziamento pare ci sia scritto in perfetto stile Agnelli “arrivederci e grazie, anzi addio e ringraziami per la posizione che ti ho costruito”.
Ora vai e fatti tutte le cinesi di Shangai.
(Laura Corrente)