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SEALS & CROFTS – Rockology

Articolo di Emilio Aurilia

Il duo formato dai texani Jim Seals (chitarra, violino, sax e voce) e Dash Crofts (mandolino, piano, voce) fa parte di quegli ensamble musicali che non hanno mai conosciuto il successo pieno, ad onta di una proposta piacevole e, in alcuni casi, addirittura di spessore, così come è avvenuto per Gallagher & Lyle. Nati come Dawnbreakers intorno al 1963 sono stati accomunati anche dalla conversione alla religione Baha’i, i cui canoni ispiratori sono poi stati successivamente trasfusi in molti testi delle loro canzoni.

Il loro è un soft-rock godibile e mai banale popolato da varie influenze blues e country di sapore texano. “Summer breeze”, oltre ad essere il titolo del loro quarto lavoro è anche quello del brano con cui oggi sono meglio conosciuti. L’episodio migliore è “Unborn Child” del 1974 benché generato fra molti dubbi e molte polemiche per il contenuto marcatamente antiabortista del brano eponimo che annovera “Dance By The Light Of The Moon” e “Big Mac”, due rock tiràti in chiusura dei due lati, la simpatica orecchiabile “King Of Nothing” e l’interessante ”Ledges” dalle tentazioni “quasi jazz”.

Seals & Crofts rimarranno in attività fino al 1980, anno della pubblicazione di “The Longest Road” che annovera la presenza, oltreché del fido chitarrista Louie Shelton, addirittura di Chick Corea e Stanley Clark.

Nel 2004 tenteranno una riunione poco significativa con la realizzazione di “Traces”.

 

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