SUPERTRAMP

Articolo di Emilio Aurilia

Roger Hodgson (voce, chitarra e tastiere) e Richard Davies (voce e tastiere) saranno i fondatori nel 1970 di questo gruppo inglese dedito ad un prog particolare, dalle ceneri di The Rick’s Blues (band di Davies di cui faceva parte anche Gilbert O’ Sullivan) e The Joint.

Ci vorranno una serie di album prima che pubblico e critica concordino nella valutazione positiva della band. Dopo “Dreamer” infatti, dall’album “Crime Of The Century” nel 1974, sarà l’iconico “Breakfast In America” (1979) a concretizzare il loro successo con almeno tre brani di punta “The Logical Song”, “Goodbye Strangers” e il brano eponimo, tutti accomunati da una freschezza esecutiva e di arrangiamento: tastiere disciplinate (in evidenza il suono metallico del piano elettrico Wurlitzer), sax appropriato e cori indovinati costituiscono il mélange vincente.

Come avviene spesso, il successivo atteso prodotto di studio “…Famous Last Words…” (1982), pubblicato dopo il doppio live “Paris” (1980), delude le aspettative presentandosi in una veste più edulcorata e manieristica lasciando sul terreno solo la beatlesiana “It’s Raining Again”.

Si può affermare sia la fine dei Supertramp perché Hodgson lascerà per dedicarsi alla carriera solista, lasciando la band nelle mani di Davies che produrrà “Brother Where You Bound” (1985) che, grazie al lungo interessante brano eponimo, sembra dar nuova linfa al gruppo che invece fra pubblicazioni di live e antologie non si ripeterà più ai livelli di “Breakfast In America”, chiudendo nel 2002 con “Slow Motion”.