Recensione di Carla Murialdo
La seconda fatica di questo scrittore, più che un libro è un viaggio nelle Langhe e nel Roero. Il romanzo è ambientato ad Alba, In questa cittadina un po’ addormentata, troviamo un intrigo internazionale, una setta segreta e una miriade di personaggi poco raccomandabili, il commissario Spada torna ad indagare con l’aiuto di Teresa il PM. Il tartufo è il personaggio principale, tutto il resto fa da contorno. L’autore ci accompagna in un viaggio alla scoperta di Alba e i suoi dintorni, regalandoci emozioni con un libro giallo intriso di profumo di tartufi.
Mario, con un passato da tiratore scelto, si divide tra il lavoro e la passione della ricerca di tartufi. L’omicidio a distanza del più noto chef di Alba è l’inizio dei suoi guai. Incalzato dal PM, si lancia in una sequenza rocambolesca di eventi che lo porteranno a rischiare in prima persona, per proteggere la vita dei propri cari. Sullo sfondo della città di Alba, con i paesaggi di Langa e Roero si snoda un mistero legato ai quadri di Macrino d’Alba e ad un’antica, ma tecnologica, congregazione. Il giallo, con risvolti umoristici che ammiccano a James Bond, coniuga l’inimmaginabile con il tangibile.
