A cura di Riccardo Gramazio
Oggi un altro interessante progetto rock da portare sulle nostre pagine, da condividere e da farvi assolutamente conoscere. Nati come una cover band glam rock, ma cresciuti parecchio nel corso del tempo, i Tessilgar hanno pubblicato Growth, la prima raccolta di inediti. Il lavoro omaggia alla grande le leggende dell’hard n’heavy, senza però dare effettivi punti di riferimento e senza fermarsi mai del tutto. Una vasta gamma di colori massicci, quindi, per raccontare storie forti e per trattare tematiche complesse. Ho contatto personalmente il cantante della band Tez (Stefano Panizzari) per conoscere meglio le vicende del gruppo e per proporvi un nuovo nome forte, fortissimo. Partiamo con l’intervista? Direi di sì…
Ciao Tez, bello averti qui. Dunque, Growth è un disco con le palle; tanti i riferimenti, tanti i rimandi e tanti i nomi che vengono in mente ascoltandovi. Ci sta ed è giusto così, ma in realtà avete già una personalità forte a contraddistinguervi. Hard rock e heavy, come detto, ma stracolmo di colori. A livello compositivo, come siete arrivati a un simile risultato?
Ciao! Innanzitutto grazie per l’intervista e un saluto a tutti i lettori. Contenti di averti lasciato questo impatto positivo. Il risultato arriva in queste vesti principalmente perché componiamo in cinque, è fondamentale per noi esprimere le nostre influenze dagli ascolti passati e contemporanei, cercando delle “novità” e facendo sì che tutto questo possa funzionare, mescolando le varie idee ed evitando di essere a primo impatto scontati.
La produzione ha richiesto molto tempo, ma per fortuna abbiamo il disco. Siete in giro da molto tempo, ma questo è solo il primo tassello della vostra discografia. Motivi particolari?
Dunque, Tessilgar è nato come una cover band e ha sempre suonato glam rock anni 80, Ratt / Wasp / Mötley e così via, fino al punto che, guardandoci in faccia e un po’ stanchi di suonare i pezzi dei big di quel periodo, abbiamo iniziato a buttare giù qualche riff. Da lì è partito tutto.
Il motivo principale è, come ti avevo anticipato in precedenza, il non voler cadere nello scontato, cercando qualcosa di interessante da proporre, e questo comporta del tempo da dedicare alle piccole scelte all’interno del brano. È il primo album, non abbiamo fatto miracoli e dobbiamo crescere ancora molto, ma possiamo ritenerci soddisfatti del risultato perché, come i singoli, e tutto completamente autoprodotto .
Soffermiamoci un attimo su alcuni brani, a questo punto. By Your Side ha una forza devastante, una linea vocale strabiliante, con un ritornello Cornelliano versione Audioslave, mentre You Know ha un approccio heavy più classico, se così si può dire. Mi raccontate qualcosa?
Partiamo dal fatto che essendo i primi singoli sono “il primo amore!” Non sono stati assolutamente i primi pezzi a essere nati per Tessilgar, ma sanno esprimere a pieno le due sfaccettature che principalmente ci appartengono. Soprattutto danno un input capace di portare l’ascoltatore a non pensare che tutti i brani raccontati da noi siano sempre dello stesso colore…
Quali sono secondo voi i pezzi migliori dell’album e perché?
Ci hanno già fatto questa domanda e siamo arrivati al verdetto senza indugi. You Know e By Your Side perché ci divertono tantissimo e ci danno una carica pazzesca quando le facciamo live, non per altro sono i due singoli. Per me, Narcissus. È un testo che mi ha impegnato parecchio e parla di un argomento che mi sta molto a cuore.
Veniamo ai testi. Chi scrive e quali sono i temi principali?
I testi sono tutti opera mia. Scrivo principalmente testi che richiamano situazioni “scomode” o esperienze che segnano la vita di chi ne è protagonista. Sono argomenti abbastanza pesanti, ma in tutto questo c’è un obiettivo: desidero che chi ha passato momenti difficili nella propria vita abbia la forza di esporli per rafforzare principalmente sè stesso e che possa anche essere uno spunto di miglioramento per la società, prevenendo magari eventuali dispiaceri.
Cosa state facendo in questo periodo, oltre a promuovere il marchio?
In questo momento stiamo proponendo la nostra realtà alle varie agenzie ed etichette, abbiamo fatto tutto con le nostre forze, ma siamo poco ferrati sulla sponsorizzazione. Di conseguenza è fondamentale avere una base solida per quello che sarà il proseguimento di questo percorso.
Nel frattempo stiamo continuando a comporre, facendo tesoro di tutte le recensioni e di cosa manca ancora al nostro mondo.
Riflessione fastidiosa adesso: quanto è difficile proporre rock in Italia? Cioè, una band come la vostra, composta da ottimi musicisti e da un cantante sorprendente meriterebbe parecchia considerazione. Dovrebbe essere così, ma in questo postaccio tutto sembra così paradossale… Nessuno sembra rendersi davvero conto di quanta musica straordinaria ci sia nell’underground, altro che storie! Voi cosa pensate?
La cultura musicale sta vivendo un periodo veramente negativo. Viene anche difficile parlare di musica, a essere sinceri. Il nostro genere ora è posizionato nello scaffale più alto della libreria, purtroppo il contemporaneo vende principalmente per la bellezza e la costruzione del packaging e non del prodotto che vi è all’interno. Con questo alziamo le mani perché noi non siamo ancora nessuno, ma altre band più rodate di noi sulla produzione, che hanno fatto dei pezzi strabilianti, non hanno ancora avuto la possibilità di arrivare dove già dovrebbero essere.
Cosa dovrebbero fare gli indipendenti, gli emergenti e i più piccoli? Dovrà pur esserci una soluzione! Chiaro, gran parte del pubblico più giovane dovrebbe anche essere musicalmente educato…
A questa domanda ci viene solo da dire: «Non mollate!» Noi continuiamo a cercare possibilità e ci proponiamo a eventi importanti. Cerchiamo di sfruttare le pagine delle piattaforme principali e di proporre sempre qualcosa che possa essere interessante. Girare il più possibile e conoscere nuove realtà, nuove band che stanno cercando di percorrere la nostra stessa strada sono gli ingredienti fondamentali per noi! Per ora la passione vince su tutto il resto, e qualche sassolino dalla scarpa ce lo siamo tolti.
Cosa non vi ho chiesto?
Penso non manchi nulla! Anzi, siamo noi a dover aggiungere gli ultimi particolari!
Grazie MDN per l’intervista, grazie e un saluto a tutti i lettori che arriveranno alla fine di questo bellissimo articolo! Manca solo dirvi dove potete trovarci!
https://www.instagram.com/tessilgarofficial/profilecard/?igsh=MTU0cTVieGExNWpkbA==
Spotify
https://open.spotify.com/album/1g2hz5KX1XpLoDuEcKLjiL?si=ujzBfTxyTDuVETnmbaVPmw
You tube
https://youtube.com/@tessilgar8483?si=dPoGNOMGIFoVJpYk
Line up:
Stefano Panizzari: voce
Alberto Rozza: chitarra
Gabriele D’Alessandro: chitarra
Luca Lodigiani: basso
Matteo Lo Sicco: batteria
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