Articolo di Emilio Aurilia
Insieme dai primi anni sessanta come The Hawks, accompagnatori del cantante Ronnie Hawkins, si sono fatti conoscere soprattutto per aver collaborato nel 1967 quasi casualmente con Bob Dylan, convalescente dall’incidente motociclistico, nei leggendari “Basement Tapes”.
È probabilmente da quella ispirazione che esce il loro primo album “Music From Big Pink”, prima ignorato e poi apprezzato come il loro capolavoro, dimostrato dalla convinzione delle loro proposte, piene di trovate gradite, specialmente nel brano di punta “The Weight” che, insieme all’intensa “The Night They Drove Old Dixie Down” dall’album “The Band” (1969), costituiscono il lascito più emblematico del gruppo.
Il loro è prevalentemente un country rock su cui giocano altri elementi come il blues rurale, il cajun, il r&b, tutto amalgamato alla perfezione.
Tranne il chitarrista Robbie Robertson, autore prolifico e di molti dei loro successi compresi due brani appena citati, gli altri: Garth Hudson (sax), Richard Manuel (piano), Rick Danko (basso) e Levon Helm (batteria) sono polistrumentisti ad ampio raggio, potendo sfruttare tale importante caratteristica anche dal vivo.
Manuel, Helm e Danko sono altresì tutti cantanti interscambiabili, benché sia la voce gutturale di Helm a marcare la riconoscibilità del gruppo.
I “Basement Tapes” riconosciuti nel 1975, non rappresentano l’unico attestato della Band nei confronti di Bob Dylan; il gruppo realizzerà con lui “Planet Waves” (1974) e il live “Before The Flood” dello stesso anno, tanto da meritarsi il nome de “La band di Bob Dylan”.
Dopo “Islands” (1977), realizzano nell’anno successivo “The Last Walz” colonna sonora di un film di addio, zeppo di ospiti fra cui, oltre all’immancabile Dylan, ci sono Ringo Starr, Joni Mitchell, Van Morrison, Neil Diamond, Dr. John e molti altri.
Robertson e compagni ritorneranno su disco non prima del 1993 dopo attività soliste, con l’album “Jericho” che comprende brani non originali, così come il seguente “High On The Hog” (1996), mentre l’ultimo “Jubilation” (1998) ripresenta le firme dei componenti.
Ipotesi di reunion paiono impossibili dato che l’unico elemento rimasto in vita è Hudson, per ironia della sorte, il più vecchio.
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