Ritrovarsi nell’era dell’isolamento social
Siamo talmente connessi (in rete) da essere dissociati (nella società). È il caso di dire ci siamo persi, anzi: TI HO PERSO, titolo del nuovo singolo degli SCILE, band di Matera prodotta da Antonio Marcucci (produttore artistico) e Francesco Stoia (produttore esecutivo), fuori da venerdì 7 aprile per Orangle Records (distr. Believe). Siamo più preoccupati del nostro avatar che del nostro animo. Ragioniamo per post e dibattiti social, siamo preparatissimi sull’ultimo trending topic e sull’hashtag più attuale, senza sapere nemmeno dire quando è stata l’ultima volta che abbiamo incontrato qualcuno fisicamente. Ci siamo scordati cosa vuol dire uscire di casa e guardarsi negli occhi. Valori sociali che hanno lasciato il posto a valori social. Con testo e musica, gli Scile vogliono dire la loro andando un po’ fuori dal coro. Perché a parole in molti concordano su questo tema, ma nei fatti in pochi prendono le distanze da questo mondo effimero, e chi vive di notorietà, spesso dà il cattivo esempio.
Artefatto, fake, illusorio. Sono queste le definizioni più diffuse per descrivere il modo in cui molte persone si travestono nel mondo social. Rari sono i casi in cui i profili sono coerenti con le persone che lo gestiscono. Da questa consapevolezza nasce il nuovo singolo degli Scile, “TI HO PERSO” un brano pop che vuole mettere a nudo le ipocrisie. Il mito della vanità, per citare un verso della canzone, è un’onda lunga che non riguarda solo gli influencer, ma la visione di sé della maggioranza degli utenti. Ci mettiamo in posa, alla ricerca di like e reaction, ma nel mentre ci stiamo perdendo in tutti i sensi. Da questa considerazione nasce il nuovo singolo. Crediamo di avere tanti amici, ma sono solo followers; ci illudiamo di essere al centro del mondo, quando viviamo nella periferia dei sentimenti. In questa vita parallela di un mondo virtuale, un metaverso della coscienza, gli Scile puntano alla concretezza. Come la loro musica, fieramente pop ma profonda nella sapida ironia dei testi. Un sound elettronico che viaggia di pari passo con lo spessore della musica d’autore, con quella cifra stilistica tipica delle canzoni degli Scile.
Il vero valore aggiunto di “Ti ho perso” risiede nel videoclip. Un perfetto esempio di come musica e immagine si rafforzino reciprocamente. Non è per caso. Il regista che ha dato vita a questa narrazione è Vonjako, pluripremiato fotografo e regista (Vasco Rossi, Fabri Fibra, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro, Giusy Ferreri…), insomma, un garanzia nella traduzione per immagini della musica. Con la produzione di Bad Boss Productions di Francesco Stoia, il regista dà vita a una commistione tra la dimensione live degli Scile e la vita notturna di un locale. Il tutto cadenzato da quelle “odiose” chat a cui ormai ci siamo assuefatti. Siamo un po’ tutti sulla stessa barca, con il fisico siamo in un luogo, ma con la mente viviamo dentro il monitor di un cellulare. E c’è un personaggio, una ragazza (l’attrice Valeria Cavaliere), che sembra seguire un percorso stile caccia al tesoro. Cosa cerca? O meglio ancora, chi cerca? Forse se stessa, il suo alter ego? Ma siamo in un videogioco o nella vita reale? E cos’è la vita reale in un mondo di realtà virtuale e Metaverso? Lo stesso regista ha spiegato come il videoclip voglia rappresentare una società ormai sterile sotto ogni punto di vista. Un po’ come un video game, dove il personaggio principale è un avatar circondato da comparse digitali, che reiterano le stesse azioni, comunicando tra loro in maniera asettica e spersonalizzata.
Nella clip l’avatar si sveglia da questo torpore virtuale, muovendosi tra una serie di glitch anonimi, cercando una via per arrivare all’user principale (controllo madre) che li comanda per poi sostituirsi ad essa e cambiare la routine ripetitiva della società virtuale dove vive. Il video rafforza il concetto base racchiuso nella canzone: la società moderna ci impone comportamenti innaturali rispetto alla nostra natura. Siamo in lotta contro la nostra stessa indole, perché l’uomo è un animale sociale e oggi vive nell’illusione di una iper-socialità dovuta ai social-network. Ma essa è fittizia, illusoria, e sta avvelenando la nostra reale socializzazione.
BIO:
Gli Scile sono un gruppo pop-rock formatosi a Matera e composta da Davide Morina, Nicola Di Taranto, Piero Lo Senno, Salvatore Leone e Carlo Di Gilio. Il percorso artistico della band ha inizio nel 2017 a seguito di anni dedicati ad un primo progetto dal nome (M.D.G.A.) orientato al rock elettronico contaminato da un crossover derivante dalle preferenze musicali dei componenti. Questo pone il gruppo a calcare diversi palchi, contribuisce alla formazione prettamente live e all’esperienza che porta la band costantemente on the road.
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