TI ODIO CAMPIONATO
“Ti amo campionato” cantava Elio e le storie tese sul finire degli anno 90.
Non cantava con la solita dissacrante ironia, in quell’occasione Elio accusò diventando suo malgrado uno dei tanti antijuventini militanti.
Peccato, Elio e le storie tese mi piaceva.
A proposito: è il tifo bieco che offusca l’intelligenza o l’assenza di intelligenza che si manifesta tramite il tifo bieco? Boh, nonostante anni di ricerca e centinaia di esempi non ho trovato risposta definitiva, mettiamola cosí non mi voglio rassegnare alla seconda ipotesi.
Pare che riparta il campionato dopo il lungo e doveroso stop targato coronavirus.
Quindi tutti felici, finalmente era ora “ti amo campionato” (con o senza testo di Elio).
Chissenefrega di protocolli sicurezza pieni di falle.
Chissenefrega della salute dei calciatori.
Chissenefrega degli spalti vuoti.
Chissenefrega dei contratti scaduti.
Chissenefrega del coronavirus.
“Ti odio campionato” grido invece io, si stava bene senza di te.
Piacevolmente abituati a fare senza i tuoi ritmi condizionanti, ritornati a parlare di vita, a leggere, a condividere lo spazio e il tempo, a fare l’amore.
Sembrerà strano, ma io come tantissimi ho trovato la normalità in questo periodo di isolamento, il solo pensiero di rivivere nel modo che non è più il mio mi rattrista.
Ora ritorni a cadenzare le nostre vite durante l’estate per giunta, a condizionare i nostri umori e rapporti, a dividere, a lasciare sole le mogli, a trascurare i figli, a monopolizzare le nostre vite.
La pandemia ci aveva risparmiati dall’orda biennale dei sessanta milioni di ct, a breve ripartiranno le nuove ma solite lagne da campanile.
Come si fa a giocare ogni tre giorni col caldo.
Chi ha rosa profonda è avvantaggiato.
Rubano anche in pandemia.
Non hanno condizione atletica.
Il var fa schifo anche d’estate.
Giocano male.
Andate a lavorare.
Riampiangerò l’estate in cui ci si lamentava delle bufale di calciomercato.
Articolo scritto il 17 Giugno 2020 da Alessandro Rota