Di Riccardo Gramazio
Settima giornata di campionato. All’Arechi si sfidano Salernitana e Inter. I granata guidati da Paulo Sousa non hanno ancora centrato la prima vittoria, i nerazzuri vengono invece dalla deludente sconfitta e, se vogliamo, strana casalinga contro il Sassuolo di Berardi. Si parte, Inter propositiva e pericolosa più volte nei primi dieci minuti con Carlos Augusto, con Thuram e con Sanchez. I campani si salvano, provano appena possibile anche a uscire con coraggio e a colpire. Le forze in campo sono ovviamente quelle che sono, da una parte i vicecampioni d’Europa dall’altra un gruppo che sta provando a muovere la bassa classifica, eppure si va all’intervallo con il risultato inchiodato sullo 0-0. Come sempre, nel calcio non c’è nulla di scontato. Gli uomini di Inzaghi non stanno facendo male, per carità, ma per portare a casa i tre punti bisogna per forza alzare il tiro, trovare le giuste giocate e, soprattutto, buttarla dentro. La svolta arriva al minuto ‘55, quando capitan Lautaro Martinez, tenuto un tempo a riposo in vista delle prossime importanti sfide, viene buttato nella mischia per migliorare la situazione lì davanti. Nessuno può immaginare quello che sta per accadere. Il leader subentra all’ancora appanato Sanchez e al ‘62 fa subito centro: assist al bacio dalla sinistra del partner Thruam e colpo sotto delizioso per battere Ochoa. Inter in vantaggio grazie al capocannoniere, ma il bello per il Toro deve ancora arrivare. Passato lo spavento del gol del pareggio di Legowski, annullato al ‘66 per fuorigioco, l’argentino insacca di nuovo. Questa volta il passagio decisivo arriva dalla destra, dai piedi di Barella. 0-2 e partita virtualmente chiusa. Mai dire mai, ma il gruppo di Inzaghi sembra aver sistemato la pratica. Pratica però non ancora chiusa per Lautaro, che ha ancora tanta voglia di parlare. Al minuto ‘84 Thuram viene goffamente steso in area da Lovato e l’arbitro Abisso non può fare altro che concedere il rigore. Çalhanoğlu, il primo rigorista dell’Inter è stato già sostituito e, di conseguenza, è il bomber di Bahia Blanca a posizionare il pallone sul dischetto. Soluzione centrale, Ochoa battuto per la terza volta e tripletta. Tantissima roba, ma restano ancora minuti. La Salernitana è ormai fuori dalla gara e appena prima del ‘90, Lauti si regala il record personale, chiudendo alla perfezione un cross basso dalla sinistra di Carlos Augusto. Poker in ventisette minuti, poker da subentrato e nessuno come lui nella storia della massima serie. In sintesi, Lautaro Martinez regala un’importante vittoria alla sua Inter, schiantando da solo l’intera Salernitana. E c’è davvero da stropicciarsi gli occhi.
L’argentino non smette più di crescere, di migliorarsi, di coccolare i suoi tifosi. Uomo simbolo, leader e trascinatore vero. Già dieci gol in stagione, ma anche qui possiamo dirlo senza problemi: il meglio deve ancora arrivare.
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