TUM
Dopo l’anteprima sul sito di Rumore, è disponibile anche su Youtube il video per “Emotional Gym“, il nuovo singolo di TUM che anticipa il secondo disco con la band The Dark Side of Minigolf (Niet! Records).
“Emotional Gym“, non è una love-song ma una song of love ossia un personalissimo inno all’Amore con la A minuscola (e non a caso esce proprio il giorno di San Valentino). La canzone è un primo assaggio di una nuova autobiografia musicale di un songwriter di stanza a Milano ma con l’anima itinerante, che da ogni viaggio torna con una valigia zeppa di storie e le raccoglie in un diario di canzoni, in questo casa dal 2020 ad oggi.
Are you ready?
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Vabbè, ci risiamo, ci sono ricascato di nuovo. Questo è il primo singolino del secondo disco che faccio a nome TUM. Esce oggi perchè pur non essendo una love-song è una canzone d’amore per i luoghi che ho visto dal 2019 ad oggi. Qui dentro ci sono le mie scarpe, la bassa lomellina e i grattacieloni di Milano, un po’ di Castel San Elmo e un pizzico di Kyoto dove una volta uscendo dalla metro ho incrociato Ian Brown ma non ho avuto le palle per fermarlo ed abbracciarlo come mi sarei meritato. Vabbè, certi Eroi passano solo una volta nella vita… tornando a questa canzone: negli anni 90 ascoltavo gli Oasis ma anche i Wheatus e i Cardigans, giocavo a basket a Cilavegna in provincia di Pavia e per la timidezza spesso avevo un’andatura dinoccolata. Un tale Tinelli, oggi gran maestro di tennis della provincia mi chiamava spesso “l’uomo ragno”, orbene in questa canzone ritorno a ciondolare su quelle strade che mi hanno cresciuto, coccolato e poi vomitato fuori. Lo faccio dopo tantissimi anni, un po’ per vedere l’effetto che fa e un po’ pure pe’ provocà.
Ad ogni modo mi sono emozionato e questo già mi basta e forse m’avanza pure…
PER FARLA BREVE:
🖖 Band: tum // titolo della canzone: Emotional Gym Durata3:02
📣 Etichetta: Niet! Records
⏺️ Registrato, mixato e prodotto da William Novati al Dowtown Studio di Pavia
💡 Inspired by: Pavement, mia nonna Vilma, i Built to Spill, Yves Klein, gli anziani vestiti kitsh che leccano il gelato in Gae aulenti, i Pylon Reenactment Society e quella volta che che son saltato sul loro palco al primavera, gli Apples in Stereo e le gite interstellari con i loro dischi , il bar Silvabella in piazza a Mortara (pv) e le chiacchiere con Whiskey (rip), Vic Chestnutt, Santosh da Materhan, Jason Molina, David Berman e Auden e tutti i poeti estinti che leggono e illuminano la realtà, scaldando i nostri cuori, ogni fottuto giorno quando i miei occhi si infrangono sulle loro parole.
👂🏻 Se fai il clic su questo link la puoi ascoltare la canzone 🖖 https://li.sten.to/emotionalgym
👁️👁️ Se fai il clic su questo link puoi vedere il videoclip: 🖖 https://bit.ly/emotionalgym
BIO:
TUM (ex Pocket Chestnut), è un songwriter di Milano.
Nel 2020 pubblica “Take off and landing“, il suo album d’esordio.
CHI O COSA E’ TUM?
Chao, mi chiamo Tommaso, se non mi hai mai sentito nominare, credo sia normale, anzi normalissimo. All’università mi chiamavano tum, ho iniziato a far musica al liceo, la prima canzone che ho suonato live era una cover di “in un mare di noia” dei Negrita.
Soffrivo di anafilassi da sforzo, ogni volta che mi imbarazzavo mi coprivo di macchioline pruriginose, avevo 14 anni ed era la festa della musica al liceo, fu un esperienza degna del peggior splatter horror. Sadicamente, forse, mi piacque quel brividino e decisi di attaccarmi all’elettro-shock con Willie Dixon ed Elmore James, avevo 22 anni e urlavo nei pub della provincia di pavia le cover del delta in versione garage punk, la band in cui cantava si chiamava Eros & The Lovers, Eros decise di fare altro e io cantai per qualche anno con i The Lovers.
Quando finiì l’università a un concerto dei Franz Ferdinand conobbi i Kech, una indie band di monza, con Pol, Teddy ed Ema mettenno i piedi i Pocket Chestnut e suonammo molti concerti dal 2009 al 2019. Ascoltavo tantissimo Elf Power, Apples in Stereo, Sparklehorse, Smog, Pavement, Matt Pond PA e blablalablab blablabla blablabla blablabla blablabla blablabla blablabla blablabla blablabla. Scusate l’annoiando da solo…