Come è noto ai lettori, ho dedicato molto spazio in questo blog, sul giornale e nel mio ultimo libro alla denuncia dello «Stato terapeutico» vaccinale che vige in Italia da quasi due anni. A valle di questa produzione ormai ampia, mi rendo conto che a chi non ha avuto la possibilità o il tempo di seguirmi fin qui possano sfuggire il contesto e la contraddizione fondamentale di ciò che denuncio e, quindi, la sostanza di ciò che con altri milioni di italiani chiedo alle autorità di governo.

Riporto pertanto qui un breve riassunto schematico che integrerò nella seconda edizione di Immunità di Legge, con la speranza di offrire uno strumento di conoscenza e di consapevolezza a chi è chiamato a ripensare una coercizione sanitaria che, come tutto ciò che non serve, rischia di servire scopi assai diversi e assai più pericolosi di ciò che promette.

Lo schema può anche essere scaricato in formato pdf a questo indirizzo.

  • L’obbligo di vaccinazione in Italia nasce nel 1888 (anti-vaiolosa, legge Crispi-Pagliani);
  • la sanzione delle esclusioni scolastiche è introdotta nel 1939 dal governo fascista (anti-difterica, L. 891/1939);
  • nel dopoguerra si aggiungono l’obbligo di anti-tetanica (1963), anti-polio(1966) e anti-epatite B (1991);
  • nel 1967 (DPR 1518/1967, art. 47) è reintrodotto il divieto di iscrizione a scuole ed esami per chi non ha ricevuto le cinque vaccinazioni obbligatorie (poi ridotte a quattro, nel 1981);
  • la sanzione dell’esclusione scolastica è abrogata nel 1999 (DPR 355/1999). Da allora, l’adesione alle vaccinazioni ex obbligatorie (DPT-Hep3) si è mantenuta stabile e quella alle vaccinazioni raccomandate (MPR-V, HPV, meningiti) è cresciuta costantemente;
  • Nel 2017 (L. 119/2017) si reintroduce per la terza volta l’esclusione scolastica dei renitenti alla vaccinazione e il numero di vaccinazioni obbligatorie è portato a dieci, in assenza di qualsivoglia emergenza epidemiologica;
  • Nel 2018 si avvia la discussione di una nuova norma (D.L. 770/2018) per estendere l’esclusione dei renitenti anche dalle scuole dell’obbligo e superiori e, potenzialmente, elevare il numero delle vaccinazioni obbligatorie e dei soggetti obbligati.

L’obbligo vaccinale vige più o meno ininterrottamente in Italia dal 1888, in modi diversi.

Ciò che si chiede al Governo è di non subordinare ad esso l’accesso all’istruzione e il godimento di altri diritti civili come avveniva durante il Fascismo e come avviene oggi, per un numero molto più alto e ingiustificato di somministrazioni.

Matteo Salvini e altri hanno assunto questo impegno.

Che va mantenuto.

fonte: il pedante.

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